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12/3/2024 | Redazione ADVISOR
Il Global Market Strategy Office (GMS) di Invesco ha pubblicato l’outlook per il 2025, che mette in luce un contesto costruttivo per i mercati finanziari basato su una combinazione difattori quali: inflazione in calo, allentamento delle Banche Centrali e crescita più solida. Un contesto in cui gli asset più rischiosi dovrebbero generare rendimenti più elevati rispetto alle alternative più difensive.
“Nonostante tutto, l'economia globale continua a crescere. In assenza di shock, il calo dell'inflazione, l'allentamento delle Banche Centrali e l'accelerazione dell'offerta di moneta negli Stati Uniti e nell'Eurozona ci suggeriscono che i timori di una possibile crisi economica stanno svanendo e che la recessione non sarà un problema nel 2025. Per questo crediamo che il prossimo anno sarà positivo per i mercati finanziari”, afferma Paul Jackson (in foto), Global Head of Asset Allocation Research, Global Thought Leadership di Invesco.
Le previsioni del GMS per i rendimenti degli asset si basano sull'ipotesi di una ripresa della crescita del PIL mondiale in linea con il trend, mentre l'inflazione globale scenderà verso gli obiettivi delle Banche Centrali, che continueranno a tagliare i tassi in direzione della “neutralità”. Nonostante il contesto economico e politico costruttivo, i rendimenti previsti sono inferiori a quelli di un anno fa a causa del forte aumento dei prezzi di alcuni asset. “Il dilemma più grande che ci troviamo ad affrontare è che gli asset ciclici come le azioni e l'high yield hanno avuto, nel 2024, un secondo anno consecutivo di forte crescita. Ciò significa che alcune valutazioni sono ora troppo elevate e temiamo che gran parte dell'allentamento delle politiche e della ripresa economica sia già stata prezzata”, spiega Jackson. Ad esempio, le azioni statunitensi appaiono molto costose se considerate alla luce della capitalizzazione di mercato e gli spread high yield sono più bassi di quanto gli esperti di Invesco si aspetterebbero normalmente in questa fase del ciclo, mentre l'oro ha recentemente toccato i massimi storici in termini reali. Allo stesso tempo, la nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti porta con sé molta incertezza sulla politica fiscale e commerciale, oltre che sulla geopolitica.
Il Global Market Strategy Office di Invesco utilizza un processo di ottimizzazione per bilanciare rischio e rendimento. In vista del prossimo anno, il risultato favorisce inequivocabilmente i prestiti bancari, il credito investment grade e le materie prime, mentre l'oro e le azioni sono sfavoriti. “Sebbene i titoli azionari abbiano normalmente un buon rendimento nelle fasi di ripresa economica, hanno già brillato nel 2023 e nel 2024 e le valutazioni americane troppo elevate non ci rendono ottimisti sui rendimenti azionari globali”, osserva Jackson.
Come sottolinea l'esperto di Invesco, le azioni statunitensi hanno ricevuto nuova linfa dalla vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni presidenziali, presumibilmente in previsione di una combinazione di tagli alle tasse, riduzione della regolamentazione e protezionismo. Tuttavia, Jackson vede una serie di rischi in questa analisi: in primo luogo, non esiste una chiara relazione tra l'aliquota dell'imposta sulle società e i futuri rendimenti del mercato azionario; in secondo luogo, i tagli fiscali non finanziati potrebbero peggiorare una situazione fiscale già disperata, causando potenzialmente un aumento dei rendimenti obbligazionari, mentre il protezionismo potrebbe aumentare l'inflazione, ridurre la crescita e rendere le aziende statunitensi meno efficienti.
Inoltre, Jackson ritiene che le valutazioni siano un importante fattore determinante per i rendimenti futuri e le sue analisi suggeriscono che quando il mercato statunitense è stato così costoso in passato, ha prodotto scarsi rendimenti nel medio termine. Si aspetta che i mercati azionari non statunitensi registrino una performance migliore di quella del mercato USA e vede un valore particolare nella Cina. “Le recenti iniziative politiche in Cina ci insegnano che la crescita economica continuerà a superare quella dell'Occidente e siamo ottimisti sul fatto che i titoli azionari cinesi sovraperformeranno, visto il loro basso costo”, afferma.
In assenza di recessione, Jackson vede un limitato margine per un forte calo dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine nel corso del prossimo anno e si aspetta che la maggior parte delle curve dei rendimenti si inasprisca. Tra gli asset a breve scadenza, Jackson preferisce i prestiti bancari alla liquidità. Sebbene i tassi di liquidità siano più bassi rispetto al passato, l'elevato rendimento attuale dei prestiti bancari lo induce a prevedere rendimenti più elevati rispetto ad attività con volatilità simile.
“Riteniamo che i prestiti bancari offrano il miglior potenziale di rischio-rendimento e ci aspettiamo rendimenti migliori sui prestiti bancari rispetto a qualsiasi altro asset globale, ad eccezione delle materie prime”, afferma Jackson. Per quanto riguarda lo spazio investment grade, prevede i migliori rendimenti nel Regno Unito e nei mercati emergenti. Il credito high yield dovrebbe fare relativamente bene grazie all'accelerazione delle economie, ma gli spread sono già stretti. Jackson prevede che il dollaro USA si indebolirà man mano che i tassi della Fed diminuiranno e le conseguenze del nuovo assetto economico degli Stati Uniti diventeranno chiare. A suo avviso, ciò potrebbe favorire ulteriormente le materie prime industriali che, secondo le sue previsioni, beneficeranno dell'accelerazione economica. Dubita che questi fattori siano sufficienti per aiutare l'oro, che secondo Jackson è molto caro.
Secondo Jackson, anche l'allentamento delle politiche monetarie della Fed e l'indebolimento del dollaro potrebbero favorire gli asset dei mercati emergenti. Ritiene che le valutazioni dei mercati emergenti siano relativamente interessanti e prevede rendimenti superiori alla media nella maggior parte delle categorie di attivi. Sebbene le prospettive per il 2025 del GMS delineino un quadro complessivamente costruttivo, Jackson vede anche alcuni rischi che gli investitori dovrebbero tenere presente. Ad esempio, il necessario risanamento dei conti pubblici in molti Paesi potrebbe frenare la crescita e che l'economia globale potrebbe essere troppo fragile per scrollarsi di dosso una potenziale guerra commerciale. Inoltre, l'inflazione potrebbe aumentare prima del previsto con l'accelerazione delle economie e il peggioramento di una posizione fiscale già estrema negli Stati Uniti potrebbe spingere i rendimenti del Tesoro ancora più in alto e indebolire il dollaro, soprattutto se l'indipendenza della Fed viene messa in discussione. Questo equilibrio di venti di coda e venti contrari induce l'esperto di Invesco ad abbracciare il rischio con cautela per il momento
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