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5/12/2017
L’industria degli Etp ha più che raddoppiato la sua dimensione nel corso di soli 4 anni, grazie ad afflussi record per 228,6 miliardi di dollari da inizio anno e 524,5 miliardi negli ultimi 12 mesi che hanno portato il totale gestito da questi strumenti a quais 4.000 miliardi di dollari. È quanto emerge dall'ultimo BlackRock ETP Landscape che illustra l’andamento globale del mercato degli ETP nel mese di aprile 2017. In dettaglio, nel corso del mese i flussi su azionari non statunitensi hanno registrato il maggior picco, raggiungendo i 15,2 miliardi di dollari nel corso del mese, guidati da prospettive positive per le esposizioni allargate su Europa e mercati emergenti.
Continua la domanda da parte degli investitori di fondi obbligazionari, con flussi di 11,6 miliardi di dollari (quarto mese consecutivo con livelli superiori ai 10 miliardi di dollari), grazie all’interesse sul debito dei mercati emergenti, ai titoli corporate investment grade e ai titoli del Tesoro statunitense. Patrick Mattar, del team EMEA capital markets di iShares (BlackRock), ha illustrato le cinque principali tendenze dei flussi degli ETP europei di aprile:
1. Per il settimo mese consecutivo, i flussi verso gli ETF azionari domiciliati in Europa (+1,29 miliardi di dollari) hanno sorpassato il reddito fisso (+1,28 miliardi), con una differenza in contrazione rispetto agli ultimi mesi. Nel corso dei precedenti 12 mesi si sono registrati 40,2 miliardi di dollari di afflussi su ETP azionari rispetto a 21,6 miliardi di dollari sugli obbligazionari.
2. Continuano i flussi sull’azionario europeo, spinti apparentemente dai risultati del primo turno di elezioni in Francia e a risultati societari superiori al consensus. Nel mese di aprile gli ETP azionari europei hanno visto afflussi per 3,6 miliardi di dollari, al di sotto dei 4,9 miliardi di dollari di marzo. Da ottobre 2015, aprile è stato il primo mese con flussi maggiori su fondi azionari europei domiciliati in Usa rispetto a quelli su fondi azionari domiciliati in Europa. Infatti, da dicembre 2015 a gennaio 2017, 39 miliardi di dollari sono fuoriusciti i da fondi azionari europei domiciliati in USA.
3. Aprile è stato il terzo mese consecutivo di flussi positivi su Etf azionari sui mercati emergenti. Questa inversione si è registrata dopo un trimestre di deflussi a seguito delle elezioni americane, dove la retorica protezionista del Presidente Trump sembrava aver spaventato molti investitori. Nel corso degli ultimi 2 anni, l’indice MSCI Emerging Markets è stato negativo (-2,5%), con similitudini tra flussi e andamento del mercato.
4. Ad aprile con flussi pari a 1,1 miliardi di dollari il debito dei mercati emergenti si è qualificato quale asset class obbligazionaria favorita, posizione mantenuta ogni mese da inizio anno. Quest’anno i fondi in valuta forte e locale hanno generato flussi significativi, contrariamente alle aspettative del mercato sulla base della retorica protezionistica del Presidente Trump. Con rendimenti rispettivamente del 5,4% e del 6,2%, l’interessante premio per il rendimento rispetto alle esposizioni del mercato sviluppato e la minore volatilità del rendimento confrontata al credito high yield, ha favorito il ritorno dei flussi dopo le fuoriuscite dell’ultimo trimestre del 2016 a causa delle elezioni americane. Allo stesso tempo, vi sono stati deflussi per 1,1 miliardi di dollari da investment grade europei da inizio anno, soprattutto esposizioni europee core, con deflussi in aumento a seguito del primo turno di votazioni in Francia.
5. Gli investitori europei hanno venduto azioni statunitensi preferendo gli ETF azionari europei. Le esposizioni azionarie statunitensi hanno registrato una raccolta di 170 miliardi di dollari in sei mesi dal giorno delle elezioni americane, l’asset class con maggiori asset in ingressi all’interno dell’universo globale degli ETF nel periodo. Nel mese di aprile i fondi azionari statunitensi domiciliati in Europa hanno registrato i maggiori deflussi tra la gamma di fondi europei, con fuoriuscite pari a 1,6 miliardi di dollari, nonché il dato mensile più negativo sull’asset class da marzo 2015.
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