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Investitori retail ed istituzionali a confronto sul tema degli Etf/Etc

6/8/2011 | redazione

Buona conoscenza degli Etf/Etc, desiderio di approfondire il loro funzionamento, la loro economicità come fattore chiave mentre la criticità dello spread bid-ask non piace.E' questa la fotografia che...


Buona conoscenza degli Etf/Etc, desiderio di approfondire il loro funzionamento, la loro economicità come fattore chiave mentre la criticità dello spread bid-ask non piace.

E' questa la fotografia che emerge dal sondaggio di Morningstar con la sponsorizzazione di iShares al quale hanno partecipato 2048 persone, di cui il 98% appartenente alla categoria degli investitori retail,(privati, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), consulenti e private banker) e il rimanente 2% a quella degli istituzionali (gestori di fondi, fondi pensione, Gpm/Gpf).

 

Il sondaggio è stato impostato confrontando le opinioni del retail con quelle degli istituzionali su alcune domande comuni.

 

Sulla conoscenza degli Etf ed Etc la quasi totalità dei partecipanti dichiara di conoscerem gli Etf mentre la percentuale degli Etc è più bassa. La cosa che non è ben chiara agli investitori è la differenza di tipologia tra gli Etf, che sono fondi, e gli Etc, che non lo sono. Tra i retail manca la conoscenza sulla fiscalità.

 

Sul motivo per cui non si è mai investito in Etf ed Etc il retail motiva con il desiderio di volerne sapere di più, 40%, mentre il 25% ritiene di non conoscerli sufficientemente. Da segnalare che solo il 5% degli intervistati indica come ragione dello scarso utilizzo alla rischiosità.

Tra gli istituzionali, prevale la preferenza per la gestione attiva, bisogna segnalare che la percentuale di quelli che non usa Etf/Etc è molto bassa.

 

Sulla ragione principale dell'uso di Etf ed Etc il retail risponde con il basso costo, seguono la liquidità e l'accesso a nuovi mercati e asset class. Inoltre il brand degli emittenti non è tra gli elementi principali.

Negli istituzionali invece riveste grande importanza la liquidità, seguita dai costi e dal brand.

 

Sul fattore di criticità entrambe le parti si incontrano sulla questione dello spread bid-ask, ossia il differenziale tra il prezzo d'acquisto e quello di vendita.

 

Sulle tipologie di Etf ed Etc conosciute ed utilizzate il retail conosce la maggior parte dei prodotti. In assoluto i più popolari sono i replicanti su indici azionari, seguiti dagli obbligazionari e dalle commodities. Molto bassa è invece la conoscenza degli Etf semi-attivi. Negli investimenti gli Etf azionari sono i preferiti, seguiti dagli Etc. I meno richiesti sono quelli semi-attivi e quelli sul real estate.

Tra gli istituzionali gli Etf più conosciuti sono quelli a leva e short e quelli azionari. Al secondo posto si colocano i replicanti sulle materie prime, quindi quelli obbligazionari. I più usati dai gestori sono quelli sul mercato azionario, seguiti dal reddito fisso e dalle commodities. Gli Etf sono considerati un'alternativa ai fondi attivi dal 66% dei partecipanti istituzionali. I partecipanti dichiarano di acquistare i prodotti prevalentemente su borsa italiana, solo una piccola percentuale dice di farlo over the counter.  

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