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10/17/2012
"Il mercato dei replicanti ha bisogno di maggiore concorrenza".
E' questa l'opinione espressa da Deborah Fuhr, che vanta un passato come global head of Etf research in BlackRock, nell report ETFGI Global Industry Insight riportata da Morningstar, che spiega come "la concorrenza oltre sul piano delle commissioni dovrebbe riguardare anche altri aspetti, come l’offerta di prodotti e in generale il sistema Etf"
L'importanza dell'indice
Il benchmark, soprattutto, resta un elemento fondamentale nel confrontare diversi replicanti all’interno di una stessa asset class. È proprio la costruzione del benchmark che può fare la differenza a livello di rendimenti finali. Secondo i dati di ETFGI, i primi tre emittenti di indici, detengono il 54,5% degli asset glabali: S&P Dow Jones presenta il maggior numero di replicanti (1.028 Etp e il 25,5% del patrimonio), segue poi Msci con 569 Etp e il 19,7% degli asset e Barclays Capital con 178 replicanti e il 9,3% del patrimonio totale.
Mercato concentrato
Nonostante la forte crescita, il mercato globale dei replicanti resta molto competitivo e piuttosto concentrato.
I primi tre emittenti detengono il 68,7% del mercato: iShares il 38,3%, Spdr il 18% e Vanguard il 12,4%. I primi tre provider fanno la parte del leone anche per quanto riguarda i volumi di scambio giornalieri, con il 75,2% del volume medio giornaliero di trading nel mese di settembre. In questo caso è Spdr ad avere la quota maggiore con il 42,4%, iShares è secondo con il 28,3%, infine ProShares con il 4,5%.
Gli Stati Uniti continuano ad avere il ruolo dominante con il 70% degli asset mondiali investiti nel mercato americano; segue l’Europa con il 18,8% e l’Asia-Pacifico (Giappone escluso) con il 3,9%.
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