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6/14/2012 | marco.gementi
Prosegue il recupero del prezzo dell'oro, che ieri al secondo fixing di Londra è salito a quota 1619,5 dollari per oncia, 1% in più di martedì e il 2,76% in più rispetto alla settimana scorsa.
Nelle ultime sedute a stimolare il rilancio delle quotazioni del metallo prezioso sono stati soprattutto gli acquisti inoltrati da fondi di investimento e le attese di una imminente nuova manovra di quantitative easing da parte della Federal Reserve, che – oltre a un po' di respiro al dollaro e alla stanca economia statunitense – potrebbe restituire appeal al bene rifugio per eccellenza, visto ora soprattutto come valida alternativa alla volatilità delle maggiori divise.
Previsione prossimi mesi
Commerzbank: il rapporto della società parla di una graduale risalita dei prezzi che potrebbero riavvicinarsi entro la fine dell'anno ai record del 2011 toccati sopra quota 1.900 dollari per oncia, un recupero che potrebbe interessare anche l'argento (fino a 35 dollari l'oncia, contro i 28,8 di ieri).
Commerzbank sottolinea come le deboli importazioni di oro dall'India (il maggior acquirente del settore) sono state compensate dalla crescente richiesta cinese; inoltre i consumi indiani da parte del settore del gioiello dovrebbero tornare a correre con la fine della stagione dei monsoni e l'avvicinarsi della wedding season.
Barclays: previsioni più caute giungono dalla banca britannica che indica un prezzo medio per il terzo trimestre a 1.720 dollari e di uno di 1.790 dollari per il quarto trimestre.
Outlook di marca rialzista giunge poi dalla Cina: gli analisti della Jiurui Futures, di Shenzhen, parlano rialzi nel medio periodo grazie anche al recente taglio dei tassi di interessi del Paese asiatico. Tuttavia nel breve periodo il settore resterà ancora caratterizzato da un'elevata volatilità dei prezzi a causa della delicata situazione in Spagna e nell'intera Eurozona.
Sul fronte della domanda.
Il Kazakhstan la settimana scorsa ha dichiarato di voler aumentare del 15% le proprie riserve di oro e valute straniere. La banca centrale del Paese ha sottolineato che intende acquistare 20 tonnellate di metallo giallo dalla miniera locale di Kazzinc e altre 4,5 da quella di Kazakhmys. Il Kazakhstan, assieme a Russia, Messico, Colombia e Corea del Sud, è uno dei pochi Paesi che negli ultimi anni hanno ufficialmente deciso di incrementare le riserve auree statali.
Ordini di acquisto inoltre sono stati registrati dalle banche centrali di nazioni asiatiche e di altri Paesi emergenti.
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