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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), ecco i vantaggi degli Etf

5/18/2012 | Filippo Brunamonti

In occasione dell'evento ITForum di Rimini 2012, la domanda più frequente è stata: "Sono ancora indispensabili gli Exchange-traded funds?". Ecco alcune sorprese


 

Qual è il vantaggio che un consulente (ex-promotore) ha nell'offrire, oggi, un Etf o un Etc al proprio cliente? Dopo le dure parole utilizzate dal presidente Consob Giuseppe Vegas, la questione serpeggia tra i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). 
 
 
"L'asset più importante che ha il promotre finanziario è il rapporto di fiducia che lo lega al suo cliente", commenta Enrico Camerini, responsabile per l'Italia ETF Credit Suisse, in occasione dell'ITForum di Rimini. "Quando l'Etf si rivela in grado di raggiungere appieno l'obiettivo di investimento del cliente, il consulente (ex-promotore) non può fare a meno di considerare questi strumenti come una soluzione. Sempre più consulenti (ex-promotori) stanno andando verso uno schema di remunerazione non basato sul collocamento ma sulla consulenza. L'Etf è utile soprattutto in circostanze in cui si voglia entrare od uscire rapidamente da un mercato finanziario; si rivela idoneo anche per investitori di lungo periodo, generando performance che al netto dei costi risulteranno tendenzialmente attraenti per gli investitori finali. Insomma, tramite gli Etf si può prendere una posizione istantanea sul mercato azionario o su quello obbligazionario, così come sul mercato delle materie prime. E' assai improbabile che un Etf, in questo momento, non rientri e non debba rientrare in un portafoglio moderno".
 
 
Secondo Marcello Chelli, referente per gli ETF di Lyxor in Italia, l'attuale modello di business dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non permette la distribuzione (spontanea) di Etf, "non per un demerito dei consulenti (ex-promotori) bensì perché gli Etf non pagano inducement sulla raccolta fatta dalla rete distributiva, non è quindi possibile remunerare il consulente (ex-promotore) medesimo".
Nel futuro una parte dei consulenti, precisa Chelli, forse potrà abbracciare una logica diversa, "magari anche fee only". Nell'immediato, c'è un "uso opportunistico degli Etf: si possono comprare Etf che non siano coperti dai fondi attivi in maniera abbastanza puntuale, basti prendere gli Etf sulla volatilià e sui dividend attesi. Oppure si può ricorrere agli Etf quando si nota un trend su determinati mercati e infine fare uno switch, cambiare e passare dall'Etf a un fondo ritenuto migliore nell'universo dei fondi attivi". 
Ora è in corso un utilizzo limitato di Etf. "I consulenti (ex-promotori) non usano gli Etf in un'ottica di copertura: short o double short. Alla fine, quello che piace molto ai consulenti (ex-promotori) è che l'Etf trasmetta una certezza dell'investimento fatto, abbattendo il rischio ad esporsi". 
 
 
Inutile negarlo. La relazione che c'è tra il consulente (ex-promotore) e il proprio investitore è complessa e strutturata, tanto da "non poter essere limitata a performance del portafoglio". Bisogna stare vicini al cliente finale nel momento in cui i mercati finanziari vanno male e magari rinunciare ad una remunerazione  di breve periodo in nome di una remunerazione più solida e di lungo periodo, sostiene Danilo Verdecanna, managing director di State Street Global Advisors in Italia. "Credibilità e reputazione sono il valore aggiunto, inestimabile degli Etf. Altri vantaggi? La segregazione del capitale, le commissioni di gestione relativamente basse e, quando si compra un Etf, la chiarezza degli obiettivi risulta determinante". 
 
 
"Il vantaggio ce l'ha l'investitore privato che può benificiare delle caratteristiche dell'Etf", aggiunge Emanuele Bellingeri, responsabile per l'Italia di iShares. "Il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) non ha molti vantaggi ma occorre trovare assieme (case prodotto e reti) degli strumenti per mettere a disposizione anche gli Etf ai privati, in una situazione in cui tutti possano sfruttare questo plus".
 
 
"Etf ed Etc - conclude Massimo Siano, responsabile per l'Italia di ETF Securities - sono strumenti in questo momento più efficienti di altri, con spread più bassi e liquidità migliore. Gli Etc sulle materie prime hanno anche un vantaggio fiscale simile a quello delle azioni; mentre 15-20 anni fa la dicotomia era 'investo in azioni o in obbligazioni' ora si dice "investo in azioni o in obbligazioni oppure in commodities". Le materie prime sono salite in questo momento: "se l'investitore si sente preparato, può investire in Borsa Italiana su gli oltre 150 Etc quotati". 
 

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