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5/2/2012 | Massimo Morici
Poter accedere ai più ampi mercati azionari, a specifici settori come le commodity. Certo sono ancora questi i più comuni utilizzi degli Exchange traded funds (Etf) tra gli investitori, secondo a una recente ricerca condotta su 354 investitori da SPDR ETF, la piattaforma Etf di State Street Global Advisors (SSgA). Il panel degli intervistati include asset manager, SGR, family office, IFA, assicurazioni, banche private, retail, consulenti finanziari, fondi pensione e agenti di borsa.
Stando allo studio, infatti, il 75,7% dei gestori di grandi patrimoni lo fa per accedere ai mercati azionari e l'85,9% per investire nelle materie prime. Ma cresce negli ultimi anni la percentuale di chi li compra per accedere anche al reddito fisso (40,8%) oltre che nei paesi emergenti (39,4%). Un trend che, del resto, si ripete anche nei gestori di fondi globali, dove si utilizzano gli Etf per investire soprattutto nei mercati azionari (96,2%), nelle commodity (90%) e nei mercati emergenti (64,4%), ma dove circa la metà (48,5%)li compra per accedere al reddito fisso.
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