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8/27/2012
Le banche coinvolte nello "scandalo Libor" rischiano di trovarsi a dover far fronte a decine di azioni legali per decine di miliardi di dollari.
Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che a fare causa potrebbero essere investitori, città e assicuratori, rivendicando di essere stati ingannati con tassi artificialmente bassi.
Per chi farà causa non sarà comunque facile "spuntarla" in tribunale anche a fronte di patteggiamenti da parte delle banche con le autorità, perchè dovranno dimostrare che gli istituti hanno manipolato con successo il libor, causando perdite per gli investitori.
Verso la riforma del Libor
La riforma di un meccanismo ormai arcaico è partita.
L'uomo che guiderà la revisione è Martin Wheatley, oggi managing director di Fsa, l'authority britannica dei servizi finanziari destinata a sciogliersi nella Banca d'Inghilterra all'inizio dell'anno prossimo. Prima di allora, il nuovo Libor dovrà essere nato e pienamente in funzione.
La riforma si potrebbe articolare in due fasi: una sul breve periodo per apportare le correzioni più urgenti e una di medio periodo che potrebbe anche concludersi con l'adozione finale di altri benchmark. E non solo per i Libor.
Entro il 7 settembre gli enti interessati alla riforma – in primo luogo le banche – dovranno inviare a Fsa i loro suggerimenti, lasciando poi a Martin Wheatley il compito di tirare le fila con il rapporto finale.
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