Il 2012 si è aperto con una conferma per il risparmio gestito italiano: continua lo stato di crisi dell'industria. Secondo i dati diffusi da Assogestioni in 31 giorni il settore ha registrato deflussi superiori ai 3,9 miliardi di euro (articolo Fondi comuni, raccolta a -3,9 miliardi) 

 

Ma la fuga dalle gestioni di portafoglio e dai fondi comuni non è l'unica conferma di gennaio. Dalle statistiche diffuse dall'associazione che riunisce le Sgr operative in Italia emerge, nuovamente, l'importanza delle reti di promozione finanziaria nel risparmio gestito italiano. 

 

Tra le poche società che hanno potuto contare su un saldo di raccolta netta positiva spiccano, infatti, quelle che possono vantare accordi di distribuzione con i professionisti della consulenza finanziaria: su tutte le solite Mediolanum e Azimut che archiviano, secondo i dati Assogestioni, il mese di gennaio rispettivamente con un saldo pari a 116 e 112 milioni di euro. 

 

Tra le altre 4 società che sono riuscite a chiudere il periodo preso in esame con una raccolta netta superiore vicina o superiore ai 200 milioni spiccano Credit Suisse (314,9 milioni) e Invesco (150 milioni), che vantano accordi con numerose reti di promozione finanziaria, e Arca (223 milioni) che può contare su una fitta rete di banche ma anche, e soprattutto, su accordi con realtà come Fineco e Banca Ipibi. 

 

L'unica vera eccezione in questi dati che confermano il valore dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) per il risparmio gestito sono le Poste Italiane. Il gruppo guidato da Massimo Sarmi ha chiuso anche gennaio con un saldo positivo di oltre 570 milioni, conquistando la vetta della classifica mensile e portando il bilancio della raccolta netta degli ultimi tredici mesi ad oltre 2,51 miliardi di euro. Un risultato che mette Poste Italiane al livello dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) (almeno per quanto riguarda la raccolta netta).