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7/31/2024 | Marcella Persola
Costo del capitale in aumento, distressed M&A in crescita, e nessun segnale di allentamento della tensione nei mercati finanziari. Sono questi alcuni dei challenge che dovranno affrontare le società nel prossimo futuro secondo la nuova edizione del sondaggio annuale in ambito Turnaround & Transformation della società di consulenza globale AlixPartners.
Il sondaggio giunto alla XIX edizione, mostra come nel mercato dei leveraged loan e del debito high yield si profilano numerose scadenze per il triennio 2025-2027 e una parte delle società coinvolte sarà in difficoltà in merito alla propria capacità di rifinanziare/ristrutturare il debito. Limitarsi a rimandare le uscite di cassa e a posticipare le scadenze dei prestiti contratti significa procrastinare e non affrontare veramente le sfide operative di un'azienda e non si può considerare una soluzione strategica.
“Anche se non vedo in prospettiva picchi di attività di ristrutturazione come successo per la crisi finanziaria globale o la recente pandemia, mi aspetto che l’attuale tendenza all’intensificazione dell’attività continui per i prossimi due o tre anni. La cosa più importante per il management che si trova ad affrontare questo difficile contesto di ingente costo del capitale è essere realistici riguardo alle previsioni dei costi per servire il debito e riconoscere la crescente pressione che questi avranno sulla liquidità” ha commentato Mauro Trabatti, partner & managing director del team Turnaround & Restructuring di AlixPartners.
Le prospettive degli esperti di turnaround per quanto riguarda le condizioni di finanziamento/credito rimangono ben poco rosee. Il 47% (32% per l’Italia) ritiene infatti che scadenze e requisiti di accesso al credito diventeranno più restrittivi nei prossimi 12 mesi – in miglioramento però rispetto allo scorso anno, quando l'85% degli intervistati riteneva che le condizioni di credito sarebbero state più restrittive nell'anno a venire. Secondo l’indagine, rispetto allo scorso anno, quest’anno è diminuito il numero delle aziende che sfrutta il mercato dei capitali per avere maggiore liquidità, in primis in Italia dove ben il 56% degli intervistati (contro una media globale del 38%) ha affermato che meno di un’azienda su quattro ne ha fatto ricorso nel 2024. L’inasprimento delle condizioni di erogazione e la diminuzione di disponibilità di credito bancario stanno favorendo la crescita del private credit. L’87% degli intervistati ritiene che la disponibilità di private credit aumenterà o rimarrà stabile rispetto al 2023.
“La capacità delle imprese di rifinanziare i debiti assistiti da garanzia pubblica (SACE/MCC) sostituendoli con prestiti privi di tale garanzia comporterà la necessità di maggiore attenzione alla qualità dei piani e alla generazione di cassa stabile” afferma Paolo Rinaldi, (nella foto) partner & managing director del team Turnaround & Restructuring di AlixPartners. “La qualità e la tempestività delle informazioni disponibili per la valutazione del merito creditizio da parte dei lenders sarà determinante per sostenere le strategie di crescita delle imprese private”.
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