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Fondi chiusi, il private equity domina il mercato

9/13/2024 | Redazione ADVISOR

Secondo l’ultimo rapporto PitchBook, nel primo semestre 2024, hanno rappresentato il 48,6% del totale, con 295,6 miliardi di dollari raccolti, seguiti dai fondi di private debt e dal venture capital


La raccolta dei fondi chiusi a livello globale si sta stabilizzando sui minimi degli ultimi anni. Come si legge nel rapporto PitchBook riportato da Il Sole 24 Ore, nei dodici mesi terminati a giugno, il totale raccolto ammontava a 1,3 trilioni di dollari, mentre nei primi sei mesi del 2024 la cifra è stata di 607,7 miliardi di dollari. Questo rappresenta un assestamento dopo i livelli record registrati tra la fine del 2021 e tutto il 2022, con variazioni significative a livello geografico. Gli analisti osservano una maggiore resilienza in Europa rispetto agli Stati Uniti. L'Europa ha rappresentato il 26,9% della raccolta globale nei primi sei mesi del 2024, con 163,3 miliardi di dollari, raggiungendo un picco storico in termini percentuali. Se il trend della seconda metà del 2024 dovesse replicare i primi sei mesi, l'Europa potrebbe vedere un incremento del 19%, superando i 300 miliardi di dollari, mentre il Nord America, con 354,9 miliardi di dollari, registrerebbe una contrazione del 17%. Più debole l'Asia, che con 70,2 miliardi di dollari raccolti ha rappresentato l'11,6% del totale, un livello che, se confermato, sarebbe in linea con il 2014.

Analizzando le diverse strategie di investimento, i fondi di private equity dominano il mercato. Nel primo semestre 2024 hanno rappresentato il 48,6% del totale, con 295,6 miliardi di dollari raccolti, seguiti dai fondi di private debt (14,9% e 90,8 miliardi) e dal venture capital (13,9% e 84,4 miliardi di dollari). Tra i 15 più grandi fondi chiusi nel secondo trimestre del 2024, i primi due (Silver Lake e Vista Equity) operano nel settore tech. I mega fondi non sono più esclusivi del private equity, con tre fondi di private debt che hanno superato i cinque miliardi di dollari (HPS Investment Partners e due di West Street). Tra i fondi in raccolta che puntano a superare i dieci miliardi ci sono anche fondi infrastrutturali, real estate e secondari, oltre a quelli di private equity.

Nonostante il calo dell’ammontare complessivo raccolto rispetto all'anno precedente, la riduzione del numero di fondi chiusi è ancora più marcata: 1.136 fondi, con una predominanza di venture capital (57,5%). Questo trend apre un dibattito sulla redistribuzione dei capitali, considerata la vera criticità del settore. I flussi di cassa netti sono stati negativi nel 2023, con capitali restituiti agli investitori ben al di sotto dei livelli del 2021 e 2022 (77,4 miliardi di dollari contro i 171,7 miliardi di dollari dell'anno precedente). In sintesi, più capitale è stato richiamato rispetto a quello distribuito.

Non tutte le asset class, si legge ancora sul quotidiano di Confindustria, però, hanno avuto lo stesso comportamento. Nel 2023 i fondi di private debt hanno distribuito 186,6 miliardi di dollari a fronte di richiami per 113,1 miliardi di dollari. I private equity, invece, hanno richiamato 379,4 miliardi di dollari e distribuito 385,6 miliardi di dollari, con un delta modesto secondo gli analisti. La vera criticità riguarda il venture capital: 157,8 miliardi di dollari richiamati contro soli 63,5 miliardi di dollari distribuiti, evidenziando un forte squilibrio.

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