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Cetif: per i clienti giovani servono giovani banker

6/10/2024 | Joel Rivera (in foto), ricercatore del Cetif - Centro di ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari

Prioritario è il trasferimento intergenerazionale di conoscenza, secondo il Cetif, il centro di ricerca dell’Università Cattolica


Il ricambio generazionale dei private banker è tra le grandi sfide del wealth management. 
Il contesto attuale porta le istituzioni finanziarie a ripensare alle strategie da adottare per integrare sempre più giovani professionisti nella rete commerciale.

Il ricambio generazionale nel wealth management risponde, innanzitutto, alla necessità di risultare più attrattivi per le nuove generazioni di clienti. Infatti, sebbene studi accademici abbiano sottolineato che la differenza d’età tra cliente e consulente non abbia un impatto significato sulla performance del portafogli (Tauni et. Al, 2020), è innegabile che la vicinanza d’età permetta ai giovani banker di capire meglio i bisogni e le preferenze della clientela coetanea.

Inoltre, la centralità del ricambio generazionale per il wealth management è un’urgenza che deriva dalla condizione demografica dei banker italiani, per lo più in età adulta, e dall’attuale processo di digitalizzazione.

Con riferimento alla demografia dei banker, secondo l’ultima rilevazione del Cetif, il centro di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, un private banker su due ha più di 50 anni mentre tale valore aumenta per i consulenti finanziari dove due su tre sono over 50

Questo significa che, nel breve-medio periodo, il wealth management si troverà a competere per attrarre i nuovi talenti del settore. Competizione che sembrerebbe destinata ad essere più ardua nei prossimi anni visti i trend demografici decrescenti della popolazione, il fenomeno della “fuga di cervelli” e la crescente attrattività di altri settori come il tech e start-up
Anche il numero di donne banker, in crescita ma ancora limitato al 33%, indica che nel ricambio generazionale particolare attenzione sarà da rivolgere anche al gender gap. 
E, naturalmente, non ultimo, il processo di digitalizzazione, iniziato negli ultimi anni anche per il settore del wealth, sta determinando un digital gap. 

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Il futuro è tracciato dall’utilizzo sempre più pervasivo di nuovi strumenti e canali digitali. L’Intelligenza Artificiale, l’AI generativa e le piattaforme digitali diventeranno la norma nel wealth management e l’introduzione di queste nuove tecnologie porteranno sicuramente profondi cambiamenti organizzativi e di competenze che faranno emergere un nuovo modo di lavorare: una logica ibrida in cui la componente umana e digitale saranno intrinsecamente legate tra di loro. 

In questo contesto dove la tecnologia permea il luogo di lavoro, la generazione dei cosiddetti “nativi digitali” sarà sicuramente in una posizione più favorevole grazie alla maggiore familiarità con le tecnologie e propensione al cambiamento.

Di conseguenza, prioritario per l’industria del wealth management è garantire il trasferimento intergenerazionale di conoscenza, per supportare le figure più giovani a sviluppare competenze relazionali e hard skill necessarie per riuscire a gestire la clientela in maniera efficace. È, infatti, consolidata l’evidenza che esperienza e conoscenza influenzino in modo determinante la scelta del consulente da parte del cliente (Zhang et. Al, 2021). 

Forte attenzione, quindi, anche alle pratiche organizzative di formazione e mentoring per supportare percorsi di sviluppo definiti e certificati.  

In conclusione, il ricambio generazionale nel wealth management rappresenta una sfida complessa che richiede una risposta strategica ben definita e strutturata. Sebbene la necessità di adattarsi alle preferenze dei giovani clienti sia un driver importante, temi demografici e la digitalizzazione del wealth management saranno i principali driver di questo cambiamento. Infine, investimenti mirati nella formazione e nel mentoring sono essenziali per sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide future e garantire un servizio di alta qualità 

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