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Mossa: “Private banking motore per la crescita delle PMI”

7/22/2024 | Redazione ADVISOR

L’a.d. di Banca Generali: “In attesa della creazione di un mercato unico dei capitali, il private banking può rivelarsi un buon alleato per la crescita delle Pmi che sono entrate da tempo nel mirino di investitori internazionali e fondi di private equity”


 In attesa della creazione di un mercato unico dei capitali, il private banking può rivelarsi un buon alleato per la crescita delle Pmi che sono entrate da tempo nel mirino di investitori internazionali e fondi di private equity, attenti soprattutto alle dinamiche finanziarie più che alla sostenibilità industriale. Ne è convinto l’amministratore delegato e direttore generale di Banca GeneraliGian Maria Mossa. Intervenendo al programma «Finanziare la crescita» in onda su Class Cnbc, il banchiere ha spiegato che è fondamentale far convergere una quota del risparmio privato verso le piccole e medie aziende italiane, operazione che deve essere sostenuta dalle istituzioni anche attraverso agevolazioni fiscali e incentivi immediati.

Secondo Mossa esiste “un tema strutturale. Manca un mercato unico dei capitali e quindi è difficile per il sistema attrarre una buona dose di liquidità; anche per questa ragione le pmi sono sempre più spesso diventate preda del private equity che ha diversi vantaggi ed è certamente un motore costruttivo per lo sviluppo, ma nasconde anche elementi di criticità dal punto di vista strategico per le pmi. È nato infatti con le migliori intenzioni di essere un partner industriale, ma nei fatti oggi - visti i grandi volumi - è diventato soprattutto un partner finanziario che ha portato leva, ossia indebitamento, e accelerazione nelle operazioni straordinarie per cercare di creare sinergie”.

Mossa ricorda poi come Banca Generali gestisca “circa 100 miliardi di patrimoni” e non abbia al suo interno “strutture sviluppate di corporate investment banking o di lending alle imprese”. Perché un imprenditore si rivolge a una banca così? “Per una logica di relazione di lungo periodo. Se il cliente imprenditore cresce, noi cresciamo insieme a lui. Siamo un interlocutore di riferimento che cerca di avvicinare l’imprenditore alle migliori competenze sul mercato, siamo quindi collegati a tutte le cib, ai private equity, ai potenziali club deal: la vera bellezza dell’Italia è che un’azienda è diversa dall’altra, Qualcuno ha bisogno di trovarsi di fronte a un club deal, qualcuno a un private equity e qualcuno ha maturato la decisione di andare in Borsa. A seconda della tipologia dell’impresa e dell’imprenditore si deve creare un dialogo diverso. Il network di relazioni, unito al rapporto di fiducia, ci dà la possibilità di gestire il patrimonio di queste persone e di queste aziende”. Il primo trend da cavalcare, come detto, è quello della sostenibilità, mentre l’altro è quello dell’Intelligenza Artificiale.

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