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2/14/2024 | Daniele Barzaghi
La ricchezza complessiva degli italiani ammontava nel 2023 (ultimo dato disponibile) a 11,5 miliardi di euro. Più della metà è costituita da beni reali, principalmente immobili, mentre la componente finanziaria investibile è calcolabile in 3,4 miliardi di euro.
La clientela potenziale Private, con patrimoni liquidi superiori a 500 mila euro, rappresenta appena il 2,7% (circa 687.000 famiglie) del totale nazionale ma detiene ben il 38% della ricchezza investibile (1.287 miliardi), come segnalato nel vademecum del comparto, l'Annuario AIPB 2024, diffuso questa mattina alla stampa alla presenza di Andrea Ragaini, presidente dell’Associazione Italiana Private Banking.
Quasi il 70% di questi benestanti dispone di masse liquide fino al milione di euro ma è a loro attribuibile soltanto il 30% delle masse di fascia private. Un 26% abbondante si colloca tra uno e cinque milioni di euro (la tradizionale fascia Wealth), mentre è appena il 4% di individui (clientela Hnwi) che supera i 5 milioni, possedendo però ben il 33% dei grandi patrimoni.
La suddivisione per patrimonio non è l’unica applicabile. Un’altra possibile è quella su base geografica e si nota come il 69% della ricchezza sia concentrata al Nord (44% nel Nord-Ovest e 25% nel Nord-Est) e il Centro e il Sud pesino rispettivamente per il 18% e il 13% del mercato. Anche per una minora copertura del servizio, con alcune aree del Paese dove l’industria raggiunge appena il 35% della clientela potenziale.
Secondo le previsioni Prometeia per AIPB, l’industria Private manterrà una crescita positiva per i prossimi anni. Gli asset gestiti aumenteranno di 147 miliardi di euro tra il 2023 e il 2025, raggiungendo un valore pari a 1.223 miliardi di euro nel 2025. La variazione percentuale media annua sarà pari al +6,6% (beneficiando di un contribuito positivo del +3,8% generato dai mercati). I portafogli confermeranno l’orientamento favorevole al settore amministrato e una consistente crescita della consulenza evoluta (aumentata del 25% nell’ultima misurazione semestrale).
Dal punto di vista dei professionisti coinvolti, l’osservatorio AIPB conta a livello nazionale una rete commerciale pari a 15.600 private banker (il 62% con contratto d’agenzia, il 32% dipendente e il 6% a livello manageriale). I dipendenti gestiscono tuttora le masse più ampie (il 55%) ed è estremamente ampia la forbice dei patrimoni gestiti dai lavoratori dell’industria: si va da un massimo di 647 milioni di euro a un minimo di 17 milioni procapite, secondo le stime dell’associazione presieduta da Ragaini.
Si conferma una fragilità dell’industria l’età dei pb italiani, ora arrivata ai 53 anni. È infatti sempre più esiguo l’apporto di giovani under-40: nel 2023 erano solamente l’11% della categoria.
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