Andrea Binelli (in foto) è il responsabile della direzione Wealth management di Credit Agricole Italia, uno degli istituti bancari internazionali con maggior radicamento nel nostro Paese, con cuore a Parma (dove era basata la storica e assorbita Cariparma); Olaf Foschi guida invece la struttura italiana di private banking del gruppo.

Proseguiamo in questo caso con Binelli la mappatura dell'industria italiana del private banking e wealth management, interloquendo direttamente con i protagonisti del mercato attraverso una serie di interviste brevi e concrete. (Qui le precedenti interviste, con Renato Miraglia di UniCredit, Andrea Ghidoni di Intesa Sanpaolo PB, Marco Bernardi di Banca Generali, Giampaolo Stivella di Fineco, Stefano Volpato di Banca Mediolanum, Federico Taddei di Ersel, Luca Bonansea di Bnp Paribas Pb&Wm, Mario Ruta di Allianz Bank e Alessandro Varaldo di Banca Aletti).

Andrea Binelli, delineiamo quello che è oggi il perimetro della vostra struttura di private banking/wealth management a partire dai numeri. Quanti private banker avete, quante masse gestite, qual è la vostra presenza territoriale tra filiali e presidi di natura diversa?

Crédit Agricole Italia fa della vocazione territoriale, della vicinanza e della relazione con il cliente il suo punto di forza. La nostra offerta si rivolge a diverse tipologie di clienti, soddisfacendo tutti i bisogni di personalizzazione grazie a tre diversi canali: Private, Retail e la rete di Consulenti Finanziari.

Il private banking è dedicato alla clientela altamente patrimonializzata con una presenza sul territorio di 24 mercati e oltre 220 Banker che gestiscono 27,8 miliardi di masse, affiancati da team specializzati dislocati sui territori.

Il canale retail opera nelle nostre filiali su quasi tutto il territorio nazionale gestendo 85 miliardi di masse attraverso 1.500 gestori premium e la nostra rete di consulenti finanziari dipendenti, abilitati anche all’offerta fuori sede, si sviluppa su 14 mercati con 280 consulenti finanziari che gestiscono 4,5 miliardi di masse.

Quali aspetti hanno caratterizzato la vostra azione nell’ultimo semestre? Su quali elementi vi state concentrando in particolare?

Attenzione alle persone, evoluzione del modello con sviluppi tecnologici, utilizzo delle sinergie del gruppo e attenzione alla sostenibilità.

L’attenzione alle persone tramite formazione dedicata e il supporto sul campo sono segni distintivi del nostro metodo di lavoro.

L’evoluzione del modello, grazie agli sviluppi tecnologici, ha portato ad una consulenza evoluta sempre più customizzata e ampia. In tal senso le progettualità legate all’intelligenza artificiale ci permettono di gestire il patrimonio della nostra clientela anche su esigenze specifiche, in maniera tempestiva.

Grazie alla qualità e alla sinergia con le società del gruppo come Amundi, CA Vita, CA CIB, Indosuez e Caceis offriamo soluzioni distintive e di valore.

Il tutto coniugando gli aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Come spiegare a un cittadino risparmiatore o a un private banker concorrente cosa distingue il vostro modello dall’offerta delle altre banche?

Il gruppo punta all’eccellenza nella relazione al servizio di tutti, agendo ogni giorno nell’interesse dei nostri clienti e della società.

Siamo un sistema integrato che collabora in sinergia attraverso tutte le linee di business: asset management, bancassurance, depositaria, fiduciaria, banca d’impresa, agri-agro e i poli all’avanguardia “Le Village by CA”, che supportano start up e innovazione. La collaborazione fra queste permette di offrire ai clienti una vasta gamma di competenze e di expertise, proponendo un modello distributivo 100% umano e 100% digitale.

Crédit Agricole vanta una storia di crescita e uno sviluppo organico riuscendo ad essere una forza aggregante e distintiva. Siamo una banca universale di prossimità che si basa su un Progetto Cliente ambizioso, capace di garantire una relazione omnicanale e sostenibile nel tempo.