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11/22/2016 | pieremilio.gadda
Il numero dei milionari in Italia è sceso di 11mila unità nel 2016, passando da 1.143.000 a 1.132.000. Secondo il Global Wealth Report realizzato dal Credit Suisse Research Institute, nella Penisola risiede il 3% della popolazione globale con un patrimonio superiore a un milione di dollari, la stessa percentuale di Canada e Australia. Il 41% dei milionari vive negli Usa, seguito da Giappone (9%) e Regno Unito (7%), segnato però da un calo del 15% per la svalutazione della sterlina sull'onda di Brexit. Francia, Germania e Cina si collocano a pari merito in quarta posizione (5%). Non sorprende che la Svizzera si posizioni ancora una volta in cima alla classifica globale in termini di ricchezza media per adulto.
L'Italia, invece, si mette in evidenza anche per una discesa marginale della ricchezza media, calcolata come la somma della ricchezza mobiliare e immobiliare: nei 12 mesi che precedono il giugno del 2016, si è ridotta a 202.288 dollari per persona adulta, in calo dell'1,1% rispetto all'anno precedente (0,8% a cambi costanti). Tale flessione, spiega il Credit Suisse Research Institute in una nota, è dipesa prevalentemente dalla riduzione della componente mobiliare, diminuita del 6,1% per adulto nel periodo 2015/2016 (a cambi correnti, -5,8% a cambi costanti). Vale la pena ricordare, infatti, che nel periodo considerato, la capitalizzazione dei mercati si è tendenzialmente ridotta di circa il 10% in Francia e Germania, mentre Italia e Regno Unito hanno realizzato performance peggiori.
Del resto, però, ci sono anche Paesi dove si è verificato una tendenza positiva, anche in Europa: la Germania, il Belgio e la Spagna, per esempio, hanno visto aumentare la quota di milionari rispettivamente di 44 mila, 16 mila e 7 mila individui nello stesso periodo. La ricchezza a livello globale si è attestata a 256 trilioni di dollari, l'1,4% in più rispetto al 2015, in linea con la crescita del numero di adulti.
Il Global Wealt Report stima che coloro che si trovano in cima alla piramide della ricchezza possiedano il 50,8% degli asset globali delle famiglie, sopra i livelli del 2000. "I cambiamenti nelle disuguaglianze a livello di ricchezza si manifestano lentamente, rendendo difficile identificare i driver delle diverse tendenze - premette l'analisi del Credit Suisse Research Institute -. Tuttavia, il valore degli asset finanziari – specialmente titoli corporate - diventerà un fattore sempre più rilevante, perché gli individui più ricchi detengono una parte sproporzionata dei propri asset in strumenti finanziari". Se i prezzi delle azioni non dovessero crescere velocemente nei prossimi anni, come ritengono molti osservatori, e la quota di ricchezza finanziaria si stabilizzasse, allora il fenomeno di crescita della disuguaglianza osservato negli ultimi anni potrebbe interrompersi, se non addirittura invertire la rotta.
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