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Cassa Lombarda spinge sul risparmio gestito e aggiorna il piano triennale

4/27/2016 | Stefania Pescarmona

L'istituto punta a superare, a fine 2018, i 6 miliardi di asset in gestione, dai 4,53 miliardi di dicembre 2015. Intanto, le masse in risparmio gestito oltrepassano i 2 miliardi, in aumento del 115% dai 948 milioni del 2011


Asset in gestione per oltre 6 miliardi di euro, rafforzamento dei servizi core, come la consulenza finanziaria a pagamento e l'asset management, ingresso di 20 nuovi private banker, e l’apertura di nuove filiali in Lombardia ed, eventualmente, in uno/due capoluoghi di regione del centro/nord Italia. Questi i principali target del piano programmatico triennale di Cassa Lombarda, banca specializzata nel private banking, controllata dal gruppo lussemburghese Cofi (Compagnie de l’Occident pour la Finance et l’Industrie), che ha aggiornato il proprio business plan, proiettandolo al triennio 2016-2018, dal precendente arco temporale 2015-2017.

 

A fine piano triennale la banca stima di avere il 61% delle masse dei clienti investite in prodotti di risparmio gestito, rispetto al 50,7% attuale, grazie allo sviluppo dei servizi di consulenza finanziaria, secondo quanto previsto dalla direttiva Mifid II e delle gestioni patrimoniali, qualificandosi così ulteriormente anche come asset manager di nicchia. Parallelamente, l'istituto sta sostenendo importanti investimenti in tecnologia al fine di implementare una piattaforma di consulenza esclusiva articolata su più livelli e inoltre rafforzare i propri servizi di wealth advisory.

 

“Si tratta di un piano concreto che si focalizza sullo sviluppo delle attività ad alto valore aggiunto nell’ottica di una gestione sempre più globale del patrimonio e di una consulenza qualificata, attenta per esempio ai temi delle successioni e al passaggio generazionale”, ha commetato l’ad Paolo Vistalli, che è molto soddisfatto dei risultati 2015. L'anno si è chiuso, infatti, con margine di intermediazione di 42,5 milioni, in crescita del 2,1% sul 2014, e con un utile netto di poco superiore ai 2 milioni. In particolare, i profitti di 2,008 milioni (in calo del 35,5%) sono sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente “se considerato circa 1 milione di euro di contribuzioni per il Fondo interbancario e il Fondo di risoluzione ordinario e straordinario”, spiega l'istituto, che poi aggiunge che i ricavi netti generati dall’attività core di private banking hanno registrato una crescita a doppia cifra (+19,9%), attestandosi a quota 27,58 milioni di euro.

 

Analizzando l'andamento degli ultimi 5 anni, i risultati raggiunti confermano la solidità patrimoniale e la bontà della strategia perseguita dalla banca che si è focalizzata progressivamente sempre di più sull’attività core di private banking. Le masse totali hanno, infatti, superato i 4,53 miliardi di euro a fine 2015, in aumento di quasi 400 milioni rispetto a dicembre 2014 (+9,6%) e in crescita di oltre un miliardo dai 3,38 miliardi del 2011; nello stesso tempo, si è assistito a un incremento della raccolta indiretta di circa il 41% (da 2,86 miliardi di euro del 2011 a 4,02 miliardi di euro del 2015), del risparmio gestito di oltre il 115% (da 948 milioni di euro a 2,04 miliardi di euro) e del mix, tra risparmio gestito e raccolta indiretta, che è passato dal 33,1% al 50,7%.

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