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8/20/2014 | Redazione Advisor
In bilico tra ricerca di rendimento e sicurezza. É la fotografia degli investitori affluent e High Net Worth italiani scattata da Natixis Global Asset Management (NGAM) in un'indagine condotta su 5.950 individui di 14 Paesi diversi, di cui ben 500 in Italia. Il 63% degli investitori della Penisola, infatti, afferma che la crescita della ricchezza rappresenta una priorità rispetto alla protezione del capitale ma il 66% è disposto ad assumersi solo un rischio minimo, anche se ciò significa sacrificare il rendimento. E ben il 75% continua a scegliere la sicurezza rispetto alla performance. “Ancora pochi investitori hanno obiettivi chiari e piani precisi per raggiungerli - spiega Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di NGAM (nella foto) - mentre molti sono combattuti tra il desiderio di rendimenti poco realistici e incertezza sui rischi da assumere”.
Gli intervistati italiani, ad esempio, ritengono che il rendimento medio annuo necessario per poter raggiungere i proprio obiettivi finanziari, al netto dell'inflazione, sia pari all'8%. Un dato ben al di sopra del rendimento medio dei mercati registrato negli ultimi cento anni. Questa aspettativa elevata e irrealistica si scontra con la nota avversione al rischio del risparmiatore italiano, pur consapevole che un atteggiamento troppo prudente può penalizzarlo nel momento in cui andrà in pensione. “In questo particolare scenario economico, più che in passato, i risparmiatori hanno bisogno di una guida che li possa aiutare a capire il profilo di rischio del loro portafoglio in modo da strutturare un piano finanziario per il futuro e monitorare l’andamento dei propri investimenti nel tempo”.
Il 61% dei risparmiatori italiani, infatti non ha obiettivi ben definiti e ben il 69% non ha costruito un progetto finanziario adeguato per realizzarli. Senza dimenticare che il 44% riconosce di avere necessità di una migliore conoscenza finanziaria. Non stupisce, quindi la crescita nel numero di investitori che si rivolge a consulenti professionali: il 72% degli intervistati italiani utilizza in qualche modo un consulente (la percentuale più alta registrata a livello globale), in ulteriore aumento rispetto al 70% registrato nel 2013. “La sfida è proporre nuove soluzioni, come la nostra piattaforma Durable Portfolio Construction, in grado di aiutare i risparmiatori a meglio comprendere il rischio, per definire strategie e strumenti che possano aiutarli nel lungo termine. Il benchmark da tenere in considerazione non è più il mercato, ma il cliente stesso”.
I risparmiatori italiani che valutano i risultati dell'investimento in base al raggiungimento dei propri obiettivi sono infatti più del doppio rispetto a quelli che fanno riferimento ai benchmark di mercato. Ben il 77% sarebbe felice di raggiungere i propri obiettivi, anche se questo significa sottoperformare il mercato e il 68% stabilisce un obiettivo di rendimento indipendentemente dall’andamento dei listini. “I risparmiatori italiani si basano sempre più sui propri traguardi di lungo periodo anziché sui movimenti di mercato - conclude Bottillo -. Questo è un chiaro segnale che gli asset manager dovrebbero abbracciare un nuovo modo di individuare soluzioni per l’investitore finale, in base ai suoi obiettivi personali”.
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