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7/30/2014 | Redazione Advisor
Il 78% degli investitori italiani non ha un chiaro piano finanziario per il futuro. È quanto emerge da uno studio condotto dal Centro di ricerca Durable Portfolio Construction di Natixis Global am sulla sicurezza finanziaria post-pensionamento di 150 Paesi a livello globale. Analizzando e combinando tra lodo 20 indicatori chiave appartenenti a quattro categorie - qualità del sistema sanitario, redditi e finanze personali, qualità della vita, fattori socio-economici - si ottiene il Global Retirement Index, una misurazione sintetica delle condizioni di vita e del benessere finanziario attesi da chi è già o è in procinto di andare in pensione.
“Per assicurarsi adeguate risorse dopo la fine della vita lavorativa, i risparmiatori devono prendersi carico autonomamente del proprio destino e iniziare a pianificare in maniera seria, consapevole e strategica”, avverte Antonio Bottillo, Amministratore Delegato per l’Italia di Natixis Global am (nella foto). Nella classifica globale, l'Italia si colloca al 23° posto, in calo di due posizioni rispetto al 2013: il nostro Paese si caratterizza per un’aspettativa di vita alta, relativamente bassi costi per la spesa sanitaria, un elevato numero di medici pro capite e un buon posizionamento nel sub-indice Qualità della vita, con bassi livelli di inquinamento e un forte impegno a favore dell’ambiente. Dallo scoppio della crisi finanziaria in Europa, tuttavia, variabili e fattori macro-economici hanno aumentato la pressione sul sistema previdenziale pubblico, tanto che i futuri pensionati dovranno iniziare a pianificare fin da subito, con l'obiettivo di mantenere lo stesso tenore di vita sperimentato durante l'età lavorativa. “Ogni nazione nel mondo deve far fronte alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, da un’accresciuta aspettativa di vita e da crescenti carichi finanziari – ricorda Bottillo. Gli investitori dovrebbero assicurarsi di avere un solido piano finanziario per il futuro con obiettivi ben definiti, aumentando la diversificazione in modo da minimizzare gli effetti negativi della volatilità”. Secondo l'ad, consulenti e consulenti (ex-promotori) dovrebbero avere un ruolo cruciale nell'aiutare i risparmiatori a definire un percorso individuale e costruire portafogli più robusti, che prendano in considerazione sia il rendimento atteso, sia il rischio che il risparmiatore è disposto ad assumere per ottenere un determinato risultato.
Otto tra i 10 Paesi meglio posizionati nel Global Retirement Index 2014 sono europei: Svizzera, Norvegia, Austria, Svezia, Danimarca, Germania, Finlandia e Lussemburgo. Completano la “top ten” Australia e Nuova Zelanda. Confrontando la classifica attuale con i risultati dello scorso anno, i cambiamenti più significativi registrati nel Global Retirement Index si riferiscono all’Irlanda, salita dal 48° al 24° posto e all’Islanda che si posiziona all’11° posto rispetto al 23° dello scorso anno.
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