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Private banking: i Paperoni puntano sull'azionario

4/29/2014 | Massimo Morici

Quattro clienti UHNW e HNW su dieci scommettono sul rialzo delle borse europee, mentre un terzo preferisce gli investimenti alternativi e fondi hedge, secondo una recente survey di JP Morgan PB. Il 54% nel reddito fisso punta su high yield e debito periferico


I clienti private sono pronti ad assumere una maggiore quantità di rischio nei prossimi mesi pur di portare a casa delle buone performance dai propri investimenti finanziari. E' quanto emerge da una recente survey di JP Morgan Private Bank che ha svelato le aspettative di 900 investitori europei Ultra High Net Worth e High Net Worth in merito all’outlook sui mercati e agli investimenti per il 2014.

In dettaglio, oltre la metà degli investitori (54%) crede che l’azionario sarà l’asset class che mostrerà le migliori performance quest'anno, mentre un altro terzo (31%) considera investimenti alternativi e fondi hedge le asset class vincenti del 2014. Gli investitori concordano, in generale, sul fatto che il reddito fisso non offrirà le performance degli ultimi 20 anni e meno del 5% si aspetta che l’asset class otterrà buone performance nel 2014. L'Europa, che guida la classifica con il 39% dei voti degli investitori, dovrebbe essere il miglior mercato azionario del 2014. In elenco risultano però anche altri mercati: il 35% degli intervistati ritiene che gli Stati Uniti saranno il più forte mercato azionario, mentre il 15% pensa che i mercati emergenti performeranno meglio delle altre regioni e uno su dieci (12%) afferma che il Giappone potrebbe essere il migliore azionario. 

Per gli investimenti nel reddito fisso, ben oltre la metà (59%) degli investitori considera il credito extended (high yield, prestiti, debito periferico) la miglior occasione di investimento del 2014. Segue il debito dei mercati emergenti (18%), il reddito fisso tradizionale/core (12%) e infine la liquidità (11%). Oltre la metà (52%) ha rivelato di avere in programma di impegnare fondi supplementari da investire nel comparto azionario, mentre un ulteriore 18% è disposto a impegnare più denaro negli alternativi. Solo un investitore su cinque (18%) preferisce invece mantenere la liquidità ai livelli attuali, mentre l’8% è disposto ad aumentare la liquidità e ridurre anche l’esposizione al mercato.

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