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Private equity, l’Italia torna a essere attrattiva

6/13/2017 | Redazione Advisor Private

Secondo Aifi, nel 2016 gli investimenti sono balzati del 77%, a 8,2 miliardi, con gli investitori internazionali che rappresentano il 50% del fund rising


Boom di investimenti nel private equity in Italia, con il nostro Paese sempre più nel mirino dei fondi internazionali. Questo quanto è emerso nell’incontro che è stato organizzato da Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) a Londra il giorno successivo il risultato inatteso delle elezioni britanniche.

«L’Italia è tornata a essere attrattiva e i risultati si vedono», ha commentato Anna Gervasoni, chief executive di Aifi (in foto): nel 2016, infatti, gli investimenti nel private equity, private debt, venture capital sono balzati del 77%, arrivando a sfiorare quota 8,2 miliardi di euro, avvicinando il nostro Paese alla Francia dove si investimenti si sono attestati a 11 miliardi di euro. Alla base c'è una raccolta in crescita. “L’Italia sta riprendendo a crescere e a essere un target per gli investitori internazionali che oggi rappresentano il 50% del fund rising nelle operazioni di private equity, venture capital e private debt", ha aggiunto Innocenzo Cipoletta, chairman di Aifi, che ha spiegato che tuttavia si può fare di più per incrementare la raccolta, ad esempio, veicolando il risparmio previdenziale.

La conferma di un rinnovato interesse verso il nostro Paese arriva anche da EY, che ha evidenziato dati in miglioramento. Secondo EY, infatti, nell'ultimo anno (giugno 2016 – giugno 2017) le operazioni di private equity in Italia sono aumentate del 15% e in generale le transazioni tra il 15% e il 20%, mentre gli investimenti diretti in Italia sono volati del 62%, piazzando l’Italia al secondo posto dopo la Svezia. Quanto ai principali investitori nel nostro Paese, in pole si sono collocati gli Usa, seguiti dalla Svizzera e dalla Gran Bretagna.

«Negli ultimi anni i fondi internazionali hanno cominciato a inserire l’Italia nei loro portafogli strategici", ha dichiarato Enrico Silva, partner di EY, che ha parlato di un incremento del 32,1% del fund raising, che ha avuto come conseguenza l’aumento delle operazioni di M&A con un picco nel 2015, e ha concluso dicendo che "gli investitori sono alla ricerca di opportunità e le hanno trovate qui a prezzi convenienti".   

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