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3/8/2017 | Stefania Pescarmona
Poco contento del proprio percorso di carriera e della propria retribuzione. Così si presenta il private banker. A giudicare, infatti, dai dati emersi dall’Indagine Aipb Take care of your private banker – passando quindi dalla customer satisfaction alla banker satisfaction - un private banker su due si dichiara soddisfatto del proprio attuale profilo professionale e delle prospettive che quel ruolo offre, tuttavia solo il 32% dei banker è di fatto contento del proprio percorso di carriera. Proprio parlando di carriera, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, i private banker non sembrerebbero così propensi a intraprendere una carriera manageriale: il 24%, infatti, degli intervistati ritiene importante gestire altre risorse, ma il 30% considera molto più interessante affiancare una figura junior. Infine, il pacchetto retributivo soddisfa solo il 34% dei professionisti, mentre il sistema degli incentivi della banca solo il 22%.
In questa prospettiva, la banker satisfaction può rivelarsi un ottimo strumento a disposizione degli operatori per conoscere ancora più a fondo le aspettative dei private banker e migliorare ulteriormente il rapporto professionale. “L’evoluzione degli istituti di private banking in questa direzione potrebbe considerarsi una delle tante sfide che attendono il settore nella caratterizzazione sempre più definita della consulenza evoluta, con una rinnovata attenzione anche sul potere di attraction dei diversi player nei confronti degli stessi banker”, spiega Aipb, che poi conclude dicendo: “Crediamo che la consulenza finanziaria possa diventare davvero evoluta se la consapevolezza e il monitoraggio della qualità delle relazioni e del servizio non ci sia solamente nella prospettiva cliente-banker, ma anche in quella banca-banker”.
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