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11/30/2016 | Stefania Pescarmona
La fine del 2015 ha indubbiamente rappresentato, sotto alcuni aspetti, un turning point nell’industria del private banking. Il fenomeno che ha maggiormente influenzato questa importante novità è stato il cambio di perimetro, cioè i nuovi flussi in entrata nel perimetro Aipb.
Stando ai dati raccolti dall'Associazione italiana private banking, questo fenomeno ha portato ad aggiungere 683 miliardi di euro di masse a giugno 2016. Ma non è tutto: di pari passo con l’aumento delle masse c’è stato un incremento dei professionisti della rete commerciale. Se infatti nel 2014 si contavano 5.534 banker, a dicembre 2015 il numero era balzato a 11.738 per poi crescere ulteriormente e attestarsi a 12.129 a fine giugno, cioè più del doppio rispetto a due anni fa.
Analizzando poi la composizione risulta che, se nel 2014 i private banker con contratto di agenzia erano quasi il 14% del totale, oggi sono più del 50%, mentre all'opposto i private banker dipendenti sono scesi da circa il 77% agli attuali 44,2%.
Per quanto riguarda la ricchezza gestita da queste diverse figure, però, i private banker dipendenti, pur non rappresentando il gruppo di professionisti più numeroso, di fatto gestiscono la ricchezza maggiore, cioè 85 milioni di euro. Mentre quelli con contratto di agenzia gestiscono appena poco più di 20 milioni. “Come si vede, le percentuali delle figure si sono ridistribuite non poco, dimostrando che sotto lo stesso tetto riescono a convivere più tipologie di professionisti con un unico obiettivo comune: fare sì che l’industria del private banking diventi sempre più importante, con clienti fedeli e sempre più soddisfatti”, conclude Aipb.
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