È l'aspetto relazionale il fattore fondamentale nel rapporto cliente – private banker. La conferma arriva dall’Ufficio studi Aipb, secondo il quale è proprio su questo aspetto relazionale e umano che i clienti private vogliono porre l’accento.

Secondo i dati raccolti da Aipb, nella relazione con la banca di riferimento, tra le caratteristiche che l'istituto dovrebbe avere, al primo posto c’è l’ascolto, che si trova in pole position con quasi il 33% dei voti. “A supportare questa tesi emergono anche altre caratteristiche, che si posizionano sempre ai primi posti e sempre con percentuali notevoli: il fatto che l’operatore utilizzi un linguaggio comprensibile (27%) e che faccia sentire il cliente importante (20,8%)", spiega l'Associazione, che poi aggiunge che altri elementi, come la burocrazia e la fama dei manager, risultano invece avere poco peso, rispettivamente solo l’11,3 e il 10,3%.

“Quando il cliente di una banca decide di investire cifre importanti, sul piatto non mette solamente beni materiali, come soldi, immobili o proprietà; mette anche la sua serenità e quella della sua famiglia – commenta Aipb - Per questa ragione, l’atto dell’investire dev'essere il più possibile confortevole ma, perché ciò avvenga, il cliente private ha bisogno di sentirsi a proprio agio, sia con il professionista sia con l’istituto di riferimento”.

Queste caratteristiche confluiscono poi in un concetto più ampio, che riguarda il comfort provato dal cliente in sede di colloquio con il banker: il 70% dei clienti, infatti, reputa che il proprio professionista sia proattivo nel raccogliere tutte le informazioni necessarie a comprendere i loro bisogni. “Non c’è nulla di meglio, quindi, che sentirsi al sicuro e rassicurato proprio in frangenti delicati come questo”, dichiara Aipb, che poi conclude dicendo: “La serenità di chi investe si traduce in sicurezza e la sicurezza a sua volta si traduce in lucidità, l’ingrediente giusto per prendere decisioni importanti”.