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Bando agli incentivi: l'Irlanda vuole chiudere il caso

1/28/2013 | Massimo Morici

La presidenza irlandese sta spingendo l'acceleratore sulla MiFID 2 ferma ormai da mesi in Consiglio e conta di chiudere la partita entro giugno


La presidenza irlandese sta spingendo l'acceleratore sulla MiFID2, bloccata da alcuni mesi al Consiglio europeo, e conta di chiudere la partita entro giugno, quando scadrà il suo semestre di presidenza. Il paese sta completando i colloqui con i vari paesi per sentire le loro posizioni in merito e trovare una sintesi in modo da produrre una proposta condivisa. 

Il Consiglio, infatti, non ha ancora raggiunto una posizione comune sul testo da presentare al trialogo con la Commissione e il Parlamento, che invece a ottobre aveva approvato alcuni emendamenti che cancellavano il divieto agli incentivi per gli advisor dalle case prodotto. Un bando che nel corso del 2012 ha spaccato in due la Ue: da una parte i paesi nordici favorevoli all'introduzione di una normativa simile a quella entrata in vigore dal primo gennaio nel Regno Unito (che in pratica ha imposto per legge la consulenza fee only); dall'altra i paesi continentali, che hanno spinto per cancellare il divieto, ma con una maggiore disclosure del potenziale conflitto di interesse.

Lo stallo, racconta una fonte europea interna al settore dell'industria del gestito, si spiega anche con i rapporti di forza che si sono andati sviluppando nei vari organi europei: mentre nel Parlamento ha prevalso la linea continentale, appoggiata da Francia, Germania, Italia e Spagna, e rappresentata dal rapporto Ferber dello scorso marzo (che cancellava il divieto agli incentivi e che, in sostanza, slegava il concetto di consulenza da quello di fee - only), i paesi nordici pro "bando" hanno potuto contare su tre presidenze "amiche" in Consiglio: quella danese, quella cipriota e quella irlandese. 

Intanto, prosegue la pressione dei rappresentanti dei consulenti (ex-promotori) finanziari con i rappresentanti delle istituzioni a Bruxelles. Lo scorso martedì i delegati Anasf hanno incontrato alcuni europeduputati italiani facendo presente la posizione in merito dei consulenti (ex-promotori) italiani e dei colleghi europei del Fecif, che si incontreranno il prossimo 5 marzo per fare il punto sullo stato dei lavori.

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