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Divieto agli incentivi: Anasf vola a Bruxelles

1/18/2013 | Massimo Morici

La MiFID II è ferma in Consiglio e il dibattito è ancora aperto: martedì i rappresentanti dell'associazione dei consulenti (ex-promotori) italiani incontreranno alcuni deputati per fare il punto sullo stato dei lavori


Non si è ancora risolto il nodo sui divieti agli incentivi nella bozza della MiFID II ancora in discussione a Bruxelles dove da due settimane si è insediata la presidenza irlandese. Markus Ferber, il deputato tedesco che ha portato avanti la battaglia nell'Europarlamento per cancellare il bando alle commissioni dalle case prodotto, avrebbe voluto iniziare subito i lavori a gennaio ma i tempi si sarebbero dilatati a causa di un ostacolo prettamente tecnico – procedurale.

L'Irlanda, infatti, secondo le norme europee deve ancora completare le consultazioni con i vari paesi: così la discussione sulla MiFID II, che avrebbe dovuto tenersi in queste settimane in seno al Consiglio europeo (un testo deve essere approvato in entrambi gli organi), slitterà a fine febbraio, mentre l'avvio del processo di “trialogo” tra Consiglio, Parlamento e Commissione dovrebbe partire il mese successivo per arrivare a un testo definitivo, cui porre il via libera, nella seconda metà del 2013.

Per ora la situazione è in stallo: il Parlamento ha approvato gli emendamenti presentati da Markus Ferber (sebbene con alcune modifiche), mentre la precedente presidenza cipriota ha consegnato la settimana prima di Natale un testo di compromesso che non si discosta molto dai precedenti (è stata ribadita la presenza di un potenziale conflitto di interesse nelle commissioni dalle case prodotto), evidenziando così la spaccatura interna al Consiglio sul nodo incentivi e sulla definizione di consulenza.

Così da parte italiana l'Anasf, che rappresenta i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), non ha perso tempo: martedì il presidente Maurizio Bufi e Vania Franceschelli (nella foto), responsabile area estero dell'associazione, voleranno a Bruxelles per incontrare i rappresentanti italiani e fare il punto sullo stato dei lavori. In particolare, si tratta di far comprendere ai decisori politici come l'Italia possa contare già oggi su una delle legislazioni più avanzate nel campo della distribuzione retail di prodotti finanziari. “Stiamo assistendo a un dibattito distorto: primo, perché ogni paese ha le sue peculiarità; secondo, perché il punto non è tanto vietare gli incentivi, ma rendere il cliente consapevole di ciò che va a sottoscrivere - spiega Franceschelli - e in Italia, in base alla legislazione vigente, il cliente è già ampiamente tutelato”.

Non solo. L'azione dell'Anasf si muoverà di concerto con i rappresentanti della Fecif (l'associazione europea di consulenti (ex-promotori)) tramite incontri faccia a faccia con i deputati e i rappresentanti delle authority europee in vista del prossimo board della federazione in programma il 4 e 5 febbraio: l'obiettivo è evitare che la decisione di bandire gli incentivi (seppure parzialmente) finisca col colpire l'intera categoria degli advisor, già pesantemente penalizzata dalla crisi degli ultimi anni (-130.000 professionisti in Europa).

LEGGI IL DOSSIER DI ADVISOR SULLO STATO DEI LAVORI DELLA MIFID II
 

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