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7/2/2012 | Massimo Morici
L'Europa dice no al divieto di incentivi dalle case prodotto per i consulenti indipendenti incluso nella bozza della MiFID II, in corso di approvazione a Bruxelles. Lo scrive oggi FTfm, secondo cui l'Europarlamento potrebbe respingere questa proposta che era stata inclusa precedentemente a salvaguardia dei risparmiatori: la Commissione per gli affari economici e monetari, infatti, ha tolto tutti i riferimenti a un simile divieto negli emendamenti alla bozza della revisione della direttiva sugli strumenti finanziari (MiFID II) che saranno votati i prossimi 9 e 10 luglio.
La Commissione negli scorsi mesi aveva incluso questa proposta, sotto la spinta dei paesi nordici, nella bozza della direttiva con l'obiettivo di proteggere gli investitori da eventuali consulenze di parte vietando gli incentivi piuttosto che legiferando per una maggiore trasparenza. Ma un divieto totale agli incentivi, come auspicato da alcuni paesi membri, non avrebbe il supporto della maggioranza in sede parlamentare, ha commentato un eurodeputato svedese a FTfm.
Allo studio dalla commissione, invece, un'ulteriore stretta sulle informazioni che le case d'investimento dovranno fornire ai clienti, rendendo più esplicite le caratteristiche e i target di riferimento dei fondi comuni in vendita. Le SGR, inoltre, dovranno dichiarare l'eventuale assenza di conflitti di interesse tra consulenza e prodotti messi in vendita. I distributori e i consulenti, infine, dovranno fornire ai clienti una dichiarazione del tariffario per il tipo di consulenza e le altre tipologie di servizio più volte l'anno.
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