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10/16/2013 | Massimo Morici
Alla fine la tassazione sulle rendite finanziarie non aumenterà al 22%: rimane al 20%. L'imposta di bollo che grava sulle comunicazioni relative ai prodotti finanziari, invece sì: dallo 0,15% di oggi non passerà allo 0,165%, come davano le prime anticipazioni, ma direttamente allo 0,2%.
Queste alcune delle principali novità in materia fiscale che sono state inserite nella Legge di Stabilità entrata ieri nel Consiglio dei Ministri. Magra consolazione, perché l'aumento dell'aliquota sulle rendite non avrebbe riguardato i titoli di Stato italiani o esteri, i buoni fruttiferi e le polizze vita (per quanto rigarda la parte investita in titoli di Stato) che resta e sarebbe comunque rimasta al 12,5%.
L'aumento del bollo sui titoli, invece, che partirà dal primo gennaio 2014, colpisce praticamente tutti gli strumenti detenuti in un dossier titoli, che sono quei "cassetti" dove vengono depositati i titoli acquistati da un risparmiatore, azioni e titoli di Stato, ma anche i conti deposito e le polizze. Grazie a questa manovra lo Stato incasserà 900 milioni di euro in più (stime del governo). In arrivo, inoltre, un nuovo meccanismo per far rientrare i capitali detenuti illecitamente all'estero: i contribuenti che decideranno di autodenunciarsi, perdendo così l'anonimato, pagherebbero tutte le tasse dovute per i periodi soggetti ad accertamento, ottenendo in cambio una riduzione delle sanzioni e, forse, l'estinzione del carico penale.
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