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4/19/2013 | Ippolito Catania
L'Italia darà battaglia a Bruxelles per evitare che la tobin tax colpisca anche i titoli di Stato. Per l'Italia "sono da escludere tutte le transazioni sui titoli di Stato" e se gli altri paesi, in particolare la Germania, non saranno d'accordo, allora "non ci sarà una tassa sulle transazioni finanziarie", ha confermato il rappresentante permanente presso l'Unione europea Ferdinando Nelli Feroci, aggiungendo che la base imponibile è per il nostro Paese un “punto molto delicato” e che l’Italia su questo fronte è “disposta ad andare allo scontro duro”.
Per l'approvazione della tassa sulle transazioni finanziarie è necessario che tutti gli 11 paesi che hanno aderito alla cooperazione rafforzata siano d'accordo e l'Italia potrebbe dunque porre il suo veto impedendone l'introduzione. "Per noi è una red line - ha detto Nelli Feroci - e non siamo il solo paese a volere l'esclusione dei titoli di Stato". Al delicato negoziato, che coinvolge direttamente Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Belgio, Austria, Olanda, Slovenia, Slovacchia ed Estonia, partecipano anche i 16 paesi che non hanno aderito alla cooperazione rafforzata e che tendono a frenare essendo contrari all'introduzione dell'imposta.
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