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1/30/2015 | Massimo Morici
La Bce mette nel mirino gli stipendi dei banchieri. Gli istituti passati sotto la vigilanza europea di Francoforte, tra cui le 15 banche italiane più grandi per capitalizzazione, dovrebbero adottare una politica di distribuzione dei dividendi conservativa che tenga conto delle difficili condizioni economiche e finanziarie correnti e, nel caso abbiano registrato una carenza patrimoniale residua a seguito della valutazione approfondita del 2014, dovrebbero non distribuire i dividendi (è il caso di quattro istituti).
La vigilanza bancaria della Bce, si legge in una nota della banca centrale guidata dal presidente Nario Draghi, ha indirizzato alle banche una raccomandazione riguardante le politiche di distribuzione dei dividendi per l’esercizio finanziario 2014, nell’ambito del suo obiettivo di rafforzare la sicurezza e la solidità del sistema bancario dell’area dell’euro. Agli enti creditizi, inoltre, è stato comunicato che la remunerazione variabile sarà oggetto di un’analisi dettagliata nei prossimi mesi.
Le raccomandazioni sui dividendi fanno seguito alla valutazione approfondita, l’ampio esame condotto sui bilanci delle maggiori banche al fine di rafforzare la fiducia del pubblico nel settore bancario, e si inseriscono in un contesto macroeconomico e finanziario difficile che esercita pressione sulla redditività degli enti creditizi e sulla loro capacità di consolidare la propria base di capitale. La Bce si è rivolta direttamente agli enti creditizi significativi formulando specifiche raccomandazioni sul pagamento di dividendi nel 2015 per l’esercizio finanziario 2014 e ha anche richiesto alle autorità di vigilanza nazionali di applicare tali raccomandazioni agli enti meno significativi sottoposti alla loro vigilanza diretta.
Le banche, che sono già tenute a soddisfare determinati livelli di capitale previsti dal regolamento e dalla direttiva sui requisiti patrimoniali (Capital Requirements Directive IV, CRD IV), devono allo stesso tempo continuare a prepararsi per la tempestiva e completa attuazione della CRD IV (dopo l’applicazione delle disposizioni transitorie) entro il 1° gennaio 2019.
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