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5/20/2014 | Massimo Morici
Bankitalia compie un altro passo nell’attuazione della CRD IV pubblicando un documento che impone specifici obblighi di disclosure agli intermediari. Scopo di tale norma, secondo quanto si legge nel documento posto a consultazione pubblica che illustra un nuovo capitolo della circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 volto a recepire nella regolamentazione italiana l’art. 89 della direttiva 2013/36/UE (la cosiddetta CRD IV), è quello di garantire una maggiore trasparenza riguardo alle attività delle banche e delle SIM, e in particolare agli utili realizzati, alle imposte pagate e ai contributi pubblici ricevuti.
Gli obblighi di pubblicazione previsti, da adempiere per singolo paese ove le banche e le SIM sono insediate, spiega Via Nazionale, vengono considerati un elemento importante della responsabilità sociale di tali enti nei confronti del pubblico. In particolare, a banche e alle SIM a partire del 1° gennaio 2015 è richiesto di pubblicare, annualmente e specificamente per Stato di insediamento (UE o paese terzo) in cui sono presenti, le seguenti informazioni: denominazione, natura delle attività e località geografica; fatturato; numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno (inteso come il rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti, esclusi gli straordinari, e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno); utile o perdita prima delle imposte; imposte sull’utile o sulla perdita; contributi pubblici ricevuti, ossia i contributi ricevuti direttamente dalle amministrazioni pubbliche (tale voce, specifica Bankitalia, non include le operazioni poste in essere dalle banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l’obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria).
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