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9/5/2011 | Roberto Abate
L'incremento dal 12,5% al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, che entrerà in vigore a gennaio, potrebbe ulteriormente frenare il comparto Vita, che ha subito un deflusso del 26,2% a 35 miliardi nei primi sei mesi dell'anno e con previsioni per i restanti mesi non certo migliori.
Tuttavia, stando a una circolare inviata agli associati in questi giorni e riportata da Milano Finanza, per i prodotti assicurativi ci sono due scappatoie dall'aggravio fiscale. Il decreto legge, infatti, stabilisce che la tassazione rimane al 12,5% se tra gli attivi a copertura della riserva matematiche sono compresi titoli pubblici, una norma che ha lo scopo di evitare la penalizzazione degli investimenti indiretti in titoli di Stato.
Non solo: sono esclusi dall'aliquota del 20% anche i piani di risparmio a lungo termine. Per gli esperti, infatti, anche le polizze Vita (come i fondi comuni) potranno rientrare in questa categoria, anche se il decreto non ha ancora definito l,a durata e l'importo massimo per gli investimenti in questi piani.
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