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8/9/2011 | Massimo Morici
L'effetto Atene si fa sentire anche sulla semestrale di Cattolica Assicurazioni, che chiude i primi sei mesi dell'anno con l'utile netto a 25 milioni di euro, in calo del 19,4% rispetto ai 31 milioni dello stesso periodo del 2010.
A pesare sui conti, infatti, sono gli 11 milioni in svalutazioni iscritte a bilancio, relative ai titoli di Stato greci detenuti in portafoglio. A questi si aggiungono altri 2 milioni dovuti all'incremento della quota Irap per le assicuarazioni (2% in più) introdotto dalla manovra finanziaria. Al netto delle svalutazioni, infatti, l'utile netto avrebbe superato del 12% le attese degli analisti.
Sul fronte della stabilità patrimononiale, invece, il margine di solvibilità del gruppo guidato dall'ad Giovan Battista Mazzucchelli si è confermato in linea con la chiusura dello scorso esercizio (1,4 volte superiore ai minimi previsti dalla normativa), mentre la combined ratio (l'indice che misura la bontà della gestione industriale tramite il rapporto tra spese e raccolta premi) è scesa al 97,4% dal 97,7% di fine 2010, in linea con il piano industriale al 2013, che prevede una discesa sotto il 95%. La raccolta del ramo danni è stata spinta in alto dalla buona perfomance del comparto auto in crescita del 4,6%, mentre il segmento vita ha risentito del calo del canale bancario.
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