I risultati degli stress test saranno disponibili a partire dal 6 giugno e da quel momento prenderanno il via le ricapitalizzazioni. Oggi il tema ha occupato l'agenda dell'Eba (European Banking Authority) che per voce del suo presidente Andrea Enria ha sottolineato, al Parlamento Europeo, nel corso di un'audizione, che gli Stati devono decidere «azioni immediate» per ricapitalizzare gli istituti di credito in sofferenza. 

 

I dati degli stress test - ha spiegato Enria - sono già arrivati ed adesso li stiamo analizzando. Stiamo in particolare costituendo una squadra di esperti dell'Eba, delle autorità di vigilanza nazionali, della Bce che vaglieranno i risultati delle singole banche. È la prima volta - ha sottolineato il presidente dell'Eba - che si opera in questa maniera e stiamo elaborando una metodologia che garantisca risultati credibili. 

 

Per il presidente dopo la pubblicazione dei risultati gli Stati avranno a disposizione circa 6 mesi per mettere in atto dei piani che siano efficaci e che evitino delle situazioni di sofferenza. "Verso fine anno - ha concluso Enria - vedremo se tali piani saranno stati lanciati, e se così non sarà valuteremo quali strumenti abbiamo perché questi piani siano realizzati. Ma sono convinto che già la pubblicazione dei risultati degli stress test metterà sotto pressione le banche». 

 

Nel corso della stessa audizione, inoltre, anche il vicepresidente dell'Esrb (European Systemic Risk Board), Mervyn King, ha sottolineato come «tutte le autorità nazionali devono essere pronte a ricapitalizzare le banche che non dovessero passare gli stress test».

 

Intanto in Italia sembra che la stagione sia già iniziata. Banco Popolare ha aperto la stagione con una ricapitalizzazione di due miliardi, Ubi Banca con 1 miliardo, Mps con 2,4 miliardi, Intesa SanPaolo con 5 miliardi e Bpm con 1,2 miliardi.