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3/31/2011 | redazione
Al via le nuove regole su stipendi e bonus dei vertici delle banche. Secondo quanto rilevato da Bankitalia, gli istituto di credito dovranno approvare, nelle prossime assemblee sul bilancio 2010, le politiche di remunerazione e incentivazione previste dalla recente direttiva europea che aggiornano e sostituiscono quelle varate da Via Nazionale nel 2008.
Nello specifico i sistemi retributivi «non devono essere in contrasto con gli obiettivi e i valori aziendali, le strategie di lungo periodo e le politiche di prudente gestione del rischio della banca, coerentemente con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale». In particolare, le forme di retribuzione incentivante, basate su strumenti finanziari (es. stock option) o collegate alla performance aziendale, «devono tenere conto dei rischi assunti, del capitale e della liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese ed essere strutturate in modo da evitare il prodursi di incentivi in conflitto con l'interesse della società in un'ottica di lungo periodo».
Le norme, che tengono conto del lavoro dell'Fsb, del Comitato di Basilea e degli organismi europei, sono volte a collegare le remunerazioni agli obiettivi di lungo periodo e ad evitare l'assunzione di rischi eccessivi per la banca e il sistema.
Nello specifico le disposizioni fissano precisi paletti e criteri per la componente variabile degli stipendi come, ad esempio, il divieto di vendita delle azioni o degli strumenti finanziari ricevuti per un periodo di tempo, il pagamento in un periodo di 3-5 anni di almeno il 40% del totale degli incentivi e meccanismi di correzione ex post che tengano conto dei risultati corretti per i rischi raggiunti effettivamente dalla banca.
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