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BPM, una perdita di quasi 430 milioni

3/20/2013 | Marcella Persola

L’istituto ha annunciato che i conti sono stati spinti in rosso dalla svalutazione totale del valore degli avviamenti e da...


Si chiude con un rosso di 429,69 milioni il 2012 di Banca Popolare di Milano. L'utile netto dell'istituto bancario segna un miglioramento del 30,1% in quanto nel 2011 la perdita netta era stata di 614,33 milioni.

L’istituto ha annunciato in una nota che i conti dell’esercizio 2012 sono stati spinti in rosso dalla svalutazione totale del valore degli avviamenti (360 milioni), da oneri straordinari relativi all’attivazione del Fondo di Solidarietà (213 milioni) e dall’incremento degli accantonamenti su crediti. Il risultato normalizzato per gli elementi non ricorrenti è pari a -61,9 milioni. La società ha deliberato un aumento di capitale da 500 milioni di euro finalizzato al rimborso dei Tremonti Bond.

 

In progresso il risultato della gestione operativa che segna un aumento del 19,5% essendo passato da 306,902 milioni del 2011 a 366,84 del 2012. A livello di proventi il progresso è stato del 14,6% in quanto nell'esercizio 2012 il dato raggiunge 1,549 miliardi contro i 1,351 del 2011. Buon livello di patrimonializzazione anche dopo accantonamenti prudenziali e svalutazioni: core Tier 1 all’ 8,38% e al 10,1% pro-forma1 rispetto all’8,02% di fine 2011. Stabile il patrimonio netto che si attesta a 4 miliardi.

 

Il presidente del consiglio di Gestione Andrea C. Bonomi ha commentato: “Nel corso del 2012 la Banca ha avviato un processo di turn around grazie al quale è stato possibile ottenere risultati insperati, sia dal punto di vista strutturale, sia sul fronte reputazionale. Lo scenario per il settore bancario resta però estremamente complicato, a livello domestico e internazionale: per questo motivo occorre che il percorso di cambiamento di Bpm non si arresti. In questo senso il progetto di modifica della governance della Banca rappresenta lo sbocco naturale del percorso intrapreso un anno e mezzo fa: la struttura di società per azioni innovativa e ibrida che vorremmo dare a BPM ci potrebbe consentire di mantenere la componente mutualistica, di restare un istituto indipendente e, soprattutto, di puntare a un ruolo di eccellenza nel panorama delle banche di territorio.”

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