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2/5/2013 | Marcella Persola
Rivoluzione nel mondo private. Il colosso svizzero UBS ha deciso e comunicato, così come riporta Il Sole 24 Ore, di versare ai clienti le retrocessioni incassate grazie ai mandati di gestione patrimoniale.
Ossia saranno i clienti a ricevere le commissioni che i fornitori di servizi e prodotti fianziari ( le cosiddette fabbriche prodotto) versano alle banche quando queste promuovono le loro attività, intese sia come servizi e prodotti. La decisione del colosso svizzero, che potrebbe essere seguita anche dagli altri due più famosi istituti svizzeri attivi nel private banking: Credit Suisse e Julius Baer. La motivazione che ha portato UBS a comportarsi in questo modo è stata la decisione del Tribunale federale elvetico che lo scorso ottobre aveva sancito che per evitare il conflitto di interesse queste commissioni dovevano essere retrocesse ai clienti e non alle banche.
Una rivoluzione che potrebbe interessare anche altri segmenti. Ad esempio quello retail, ma non è detto che non si possa estendere anche al mondo della promozione finanziaria. Già in Svizzera alcuni istituti retail hanno annunciato che seguiranno la strada dei rimborsi. E altri ne potrebbero seguire l'esempio.
Di contro è da precisare però che l'istituto svizzero, UBS, ha comunicato che aumenterà le tariffe forfettarie per i mandati di gestione, in questo modo compenserà i versamenti dovuti ai clienti.
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