Intesa Sanpaolo archivia il 2010 con un utile netto pari a 2.705 milioni di euro, con calo del 3,6% rispetto al 2009. Il quarto trimestre dell'anno si è chiuso con 505 milioni di utile, contro i 543 del quarto trimestre del 2009 e i 510 milioni del terzo trimestre 2010. Il gruppo, guidato da Corrado Passera, ha anche annunciato un dividendo di 0,08 euro per le azioni ordinarie e di 0,091 euro per le risparmio.

Escludendo le principali componenti non ricorrenti, l'utile netto 2010 è di 2.329 milioni, contro 2.356 milioni nel 2009. I proventi operativi netti calano del 5,9% a 16.625 milioni. Tra i ricavi flettono gli interessi netti (9.768 milioni, -7,2%), penalizzati dalla discesa dei tassi Euribor. Crescono, invece, le commissioni, a 5.671 milioni (+5,7%).

Al termine del 2010 il Core Tier 1 ratio di Intesa Sanpaolo era pari al 7,9%. Il dato sale all'8,1% se calcolato proforma, considerando gli effetti delle cessioni e acquisizioni in corso. "I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2010 - informa Cà dè Sass - risultano, applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio, pari al 7,9% per il Core Tier 1 ratio (7,1% al 31 dicembre 2009), al 9,4% per il Tier 1 ratio (8,4% a fine 2009) e al 13,2% per il coefficiente patrimoniale totale (11,8% a fine 2009), calcolati tenendo conto della proposta di distribuzione di un miliardo di euro di dividendi".

E sul 2011? Intesa SanPaolo ritiene di poter "registrare, rispetto al 2010, una ripresa dei ricavi, un contenimento degli oneri operativi e una riduzione del costo del cattivo credito, con un conseguente miglioramento della redditività dell'operatività ordinaria".