Pesano gli effetti negativi non ricorrenti della svalutazione degli avviamenti per 360,2 milioni.
I primi nove mesi del 2012, per BPM, si chiudono con una perdita netta consolidata di 105,9 milioni di euro, a causa degli effetti negativi non ricorrenti della svalutazione degli avviamenti per 360,2 milioni.
Depurato dalle componenti non ricorrenti l'istituto registra, invece, un utile netto normalizzato di 103 milioni, in rialzo del 266% rispetto ai 28 milioni stesso periodo del 2011, si legge in una nota.
Per quanto riguarda gli altri dati, la raccolta diretta dei primi tre trimestri è pari a 36,7 miliardi, in crescita del 4,6% rispetto a dicembre 2011, gli impieghi alla clientela si attestano a 34,9 miliardi e il Core tier1 reggiunge quota 8,91%.
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