Migliora la redditività operativa di Intesa Sanpaolo nel terzo trimestre e nei primi 9 mesi dell'anno mentre il risultato netto mostra un rallentamento causato dall' aumento della pressione fiscale.

 

Il risultato della gestione operativa tocca il livello più elevato dal 2009, raggiungendo i 6,77 miliardi con un +17,8%.
Il risultato del terzo trimestre invece segna un aumetno del 20,8% a 2,27 miliardi.
L'utile netto è sceso invece del 12,5% a 1,68 miliardi (1,9 mliliardi nei nove mesi del 2011) a causa del peso del fisco che nei primi 9 mesi infatti segna un ammontare di 1,23 miliardi rispetto ai 66 milioni dello stesso priodo dello scorso anno.
Il terzo trimestre segna un utile in calo a 414 milioni rispetto ai 527 milioni del 2011.

 

Il gruppo bancario Intesa SanPaolo ha proseguito il percorso di rafforzamento patrimoniale e di irrobustimento dei coefficienti di liquidità con un Core Tier 1 salito all'11,1% dal 10,1% di fine 2011. Il Common Equity Tier 1, cioè il parametro chiave per la piena implementazione delle regole patrimoniali di Basilea 3, in vigore dal 2019, viaggia al 10,5% quindi gia' superiore ai livelli minimi richisti dai regolatori.

Il Gruppo, spiega la nota della banca, dispone di "attività liquide per 110 miliardi ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello crrispondente a una liquidità di 61 miliardi di euro, a fine settembre 2012; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l'entrata in vigore (2015 e 2018, rispettivamente".