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Banche, Intesa Sanpaolo modifica il sistema di governance

10/29/2012 | Marcella Persola

L'assemblea ha approvato la richiesta di cambiamento del sistema duale. In questo modo si evitano squilibri e asimmetrie informative.


 

 

Duale si ma con qualche aggiustamento. Si potrebbe descrivere in tali termini le modifiche che l'assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo ha approvato per il nuovo sistema di governance. Come è noto Intesa Sanpaolo è una delle poche banche italiane ad aver adottato il sistema di governance duale, ossia quello che prevede che siano due gli organi per le attività di gestione e il controllo della società (ossia il consiglio di sorveglianza e quello di gestione). Da oggi però si cambia.

 

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, l'assemblea di Intesa Sanpaolo ha dato il via libera con il 99,46% dei voti favorevoli, vale a dire il 56,3% del capitale della banca,  alle modifiche dello statuto che modificano il sistema in essere. 

 

Cosa prevedono le modifiche? In particolare il Consiglio di Gestione avrà la seguente composizione: un consigliere delegato; una componente esecutiva di cui faranno parte il consigliere delegato, i due vice presidenti e un numero di membri scelti tra i dirigenti di società appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo (pari a due qualora il consiglio di gestione sia composto da sette o otto membri, tre qualora il consiglio di gestione sia composto da nove o dieci membri, quattro qualora il consiglio di gestione sia composto da undici membri); una componente indipendente di cui faranno parte il presidente e i restanti membri. Ne conse l'eliminazione delle commissioni attualmente costituite nell'ambito del consiglio di gestione.

 

L'indicazione del numero e dei componenti è una decisione che sarà presa nella prossima assemblea dedicata al rinnovo dei vertici. 

 

Ma perché tali cambiamenti, se il sistema duale ha funzionato finora? A spiegarlo è lo stesso Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza, che ha precisato che spesso con il sistema attuale si verificavano "duplicazioni, ripetizioni e perdite di tempo" a causa dell'intervento richiesto ai manager chiamati a riferire nel consiglio di gestione. Inoltre i consiglieri presenti anche nelle commissioni, dove non siedono presidente e consigliere delegato, paradossalmente rispetto a questi "hanno informazioni superiori e squilibrate, realizzando un'asimmetria informativa". Di conseguenza "c'era uno svilimento, quasi uno svuotamento, dell'organo fondamentale, il consiglio di gestione, che deve operare in collegialità, mentre prima si trovava a ratificare decisioni portate avanti dalle commissioni. Per questo abbiamo deciso di cambiare, ma il duale resta". 

 

"La nuova formulazione del cdg - spiega Bazoli - rispetta le disposizioni della Banca d'Italia che vuole una prevalenza degli amministratori esecutivi. Il consiglio sarà quindi formato da 7 a 11 membri, con da 2 a 4 manager, di cui uno sarà il consigliere delegato; oltre a questi gli esecutivi saranno i due vice presidenti". 

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