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9/20/2012
"Diversamente rispetto a quanto avveniva in passato, nel mercato di oggi le grandi imprese non possono più pensare di crescere per vie naturali o con autofinanziamenti o creando start-up. L'unico modo per crescere è farlo attraverso aggregazioni o acquisizioni".
Lo ha spiegato Carlo Cimbri, (nella foto) a.d. di Unipol, intervenendo all'Insurance Day organizzato da MF e Accenture.
L'importanza di una visione più internazionale
"Abbiamo per caso potenzialità di crescita pari o simili a quelle dei Paesi emergenti? Le nostre imprese sono in grado di competere con i giganti globali? Io penso di no".
Cimbri riconosce infatti che gli ultimi anni hanno tracciato una discontinuità irreversibile rispetto al passato e nel futuro occorrerà disporre di un capitale sempre maggiore, più patrimonio per fronteggiare rischi in continua crescita".
Le basi per il futuro ci sono ma...
"Non dimenticate che è stata rimessa in gioco l'inviolabilità dei titoli di stato, che rappresentano l'asse performante dei portafogli" delle compagnie "e pertanto la redditivita'".
"Abbiamo tanta qualità, ma se non riusciremo ad organizzarla, a razionalizzarla per accettare una sfida globale, allora non riusciremo a ricavarne alcuna soddisfazione. Non accettiamo di operare in nicchie di mercato, ragioniamo in una logica di sviluppo: il momento per agire è adesso, perché le occasioni arrivano quando si verificano situazioni di discontinuità. Oggi nel mondo ci sono un sacco di ottime opportunità di fare operazioni: società dotate di ottimi impianti, eccellenti centri di conoscenza o reti di distribuzione che tuttavia non hanno una dimensione sufficiente per competere a livello globale" conclude Cimbri.
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