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9/7/2012
Brusco arresto ad agosto per il mercato del lavoro statunitense.
"La goccia che può fare traboccare il vaso"
Secondo i dati diffusi oggi dal Dipartimento del Lavoro il saldo delle buste paga il mese scorso è risultato positivo per 96 mila unità, decisamente al di sotto delle +120 mila unità del consenso.
Il rallentamento è tanto più evidente se confrontato con le +141 mila buste paga (dato rivisto da +163 mila) registrate il mese scorso. Indicazioni negative arrivano anche dal saldo relativo il mese di giugno, passato da +64 a +45 mila unità.
Con il risultato di agosto la media da inizio anno scende a +139 mila nuove buste paga al mese, contro le 153 mila del 2011. Gli analisti stimano che solo per tenere testa alla crescita demografica della forza lavoro è necessario che il saldo mensile sia positivo per circa 100 mila unità. Ad agosto l'occupazione è cresciuta nella ristorazione, nei comparto dei servizi tecnici e professionali e nell'healthcare. -15 mila buste paga invece per il manifatturiero. Nel complesso, il settore privato ha evidenziato una crescita di 103 mila payrolls, circa la metà rispetto alle +201 mila della stima Adp.
Spazio al QE3
Il risultato è destinato a sostenere la corrente "dovish" della Banca centrale che ormai da diversi mesi spinge per l'approvazione di nuove misure di stimolo per la prima economia.
"L'andamento delle payrolls -ha rilevato James Knightley di ING - mette prepotentemente, alla luce delle minute dell'ultimo meeting, il terzo piano di allentamento all'ordine del giorno nella riunione del Fomc (Federal Open Market Committee, ndr) della prossima settimana".
"Il report -continua Knightley- ci suggerisce che l'economia non si sta rafforzando e questo favorisce l'ipotesi-QE, magari a tempo indeterminato, come suggerito recentemente dal Presidente della Fed di St Louis, James Bullard".
Il precedente
Nel corso del discorso tenuto da Jackson Hole, il chairman Bernanke aveva rimarcato che la Banca centrale della prima economia è pronta ad approvare nuove misure "nel caso in cui le condizioni economiche dovessero richiederlo".
Bernanke aveva posto l'accento proprio sull'andamento del mercato del lavoro che causa "enorme sofferenza e spreco di talenti umani" e "danneggia strutturalmente la nostra economia".
"I costi delle politiche non convenzionali -aveva detto Bernanke- quando attentamente considerati sono gestibili, il che significa che il loro uso non è da escludere se le condizioni economiche non miglioreranno".
Mercati finanziari in territorio positivo, brilla l'oro
In vista di un possibile QE3, le piazze finanziarie hanno reagito positivamente.
Al momento l'Eurostoxx50 registra un rialzo dell'1,4% mentre il future sullo S&P 500 evidenzia un +0,3%. La possibile nuova ondata di liquidità sta invece spingendo al ribasso il dollar index, l'indicatore che rileva le performance del biglietto verde contro un basket di valute, in calo dello 0,8% a 80,37 punti (il livello più basso da metà maggio), e spingendo le materie prime. In particolare, spicca l'andamento dell'oro che scambia a 1.727 dollari l'oncia, il livello massimo da fine febbraio.
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