Nel giorno dell'assemblea, il presidente dell'ABI difende l'operato delle banche e rispedisce al mittente tutte le accuse che le indicano come causa della crisi.
Nel giorno dell'assemblea dell'ABI, il presidente Giuseppe Mussari, difende l'operato delle banche e rispedisce al mittente tutte le accuse che le indicano come causa della crisi. Le banche italiane "sono vittime della crisi", ha affermato Mussari osservando che "sicuramente portiamo alcune responsabilità, ma nello stesso tempo è giusto ribadire con chiarezza che le banche italiane sono vittime di questa crisi, e che al determinarsi della stessa non hanno in alcun modo contribuito".
Una recriminazione che, però, non si traduce in una richiesta di regole favorevoli: le "imprese bancarie non chiedono regole di favore ma un terreno di gioco" comune, spiega Mussari. Un terreno "basato sulle regole di stabilità, di trasparenza e di concorrenza, senza vincoli amministrativi e obblighi a prestare servizi gratuiti". Anche perché oggi, la normativa italiana "ha inciso gravemente sulle capacità reddituali delle banche", continua il presidente dell'Abi all'assemblea annuale dell'associazione.
"Troppe regole impediscono di operare", ma "un conto e' la trasparenza, un conto sono i 500 provvedimenti degli ultimi cinque anni che hanno, a vario titolo, interessato le imprese bancarie: due provvedimenti a settimana".
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