Nonostante gli sforzi per aprire le sale dei bottoni del gestito anche alle donne, il numero di money manager in rosa è continuato a calare di anno in anno dal 2009 a oggi. Stando ai dati Morningstar, i gestori donna pesano oggi per meno del 7% su un totale di circa 7.300 money manager attivi negli Stati Uniti d’America. Nel 2009 erano il 10%. La stessa percentuale (7%) è stata riscontrata nel Regno Unito lo scorso anno, in un sondaggio condotto da Tilney Bestinvest.

Non solo. FTfm, settimanale del Ft dedicato all’industria dell’asset management a fine 2014 ha chiesto a 10 asset manager tra i più grandi al mondo, presenti anche in Europa, quante donne e in che ruolo lavorassero nei loro uffici. Solo Aberdeen AM ha risposto al sondaggio, gli altri nove si sono rifiutati di rispondere (l'elenco comprendeva colossi negli USA come BlackRock, Vanguard, Fidelity Investments, Franklin Templeton e Capital Group; in Europa Schroders, Union Investment, Lombard Odier e Pictet Asset Management). “In Abeerdeen AM - ha risposto Anne Richards, il cio del gruppo - non ci sono quote fisse, ma è anacronistico che le agenzie di rating dei fondi si concentrino sulla figura del gestore, quando ormai molti fondi sono gestiti da team misti”.