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Anima Sgr, più selettivi con le reti distributive

2/19/2013 | Francesco D'Arco

Offerta semplice e di qualità, innovazione di prodotto e investimenti su strumenti e servizi. Sono queste le linee guida del piano industriale 2013-2015 presentato dalla società guidata da Marco Carreri


 

Offerta semplice e di qualità, innovazione di prodotto e investimenti su strumenti e servizi. Sono queste le linee guida del piano industriale 2013-2015 presentato alla stampa da Anima Sgr, che per il prossimo triennio punta a "rafforzare il modello multi-partnership, concentrando gli sforzi (e gli investimenti) su un numero limitato di collocatori core", ha affermato Marco Carreri, amministratore delegato della società.

 

In particolare, l'a.d. di Anima Sgr ha chiarito che, per quanto riguarda l'offerta, la gamma già dal primo gennaio di quest'anno "è stata semplificata con l'introduzione del Sistema Anima che beneficerà di un processo costante di miglioramento" che coinvolge: i fondi flessibili a motore azionario, affidati ai migliori gestori: l'offerta di fondi obbligazionari specializzati (high yield e valutari); la rivisitazione dei fondi bilanciati Capitale Più in un'ottica multimanager con il supporto di advisor interenazionali. 

 

Accanto a queste iniziative di prodotto sono previste per il prossimo triennio una serie di progetti e investimenti volti a "consolidare le partnership di lungo periodo con un numero limitato di collocatori" spiega Carreri che sottolinea a più riprese la necessità di seguire una logica sempre più "selettiva" nella scelta dei partner. 

 

A riguardo giocheranno un ruolo primario l'Accademia Anima e Anima Premium. La prima è un centro di ricerca e formazione sul risparmio gestito che sarà dedicato ai partner commerciali. La seconda è un'applicazione per iPad che sarà presentata ad aprile e che permette agli operatori professionali di avere sempre accesso ai contenuti multimediali di Anima.

 

Ma tutto questo come si tradurrà in termini numerici? "Puntiamo a portare le attività in gestione dagli attuali 41 miliardi a oltre 50 miliardi entro il 2015. Mentre per quanto riguarda il risultato operativo l'obiettivo del piano è superare i 130 milioni (contro gli attuali 110, ndr)", risponde Carreri che sottolinea inoltre che tali obiettivi sono stati calcolati senza considerare eventuali operazioni straordinarie e che sono secondo la società "sfidanti e raggiungibili, soprattutto se consideriamo la crescita registrata dal 2011 al 2012, nonostante la crisi (gli aum sono saliti in questo periodo da 35 a 41 miliardi, e il risultato operativo da 80 a 110 milioni, ndr.)".

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