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Gli eurobond sono una soluzione ma non oggi

12/12/2012

E' quanto sostiene Olivier de Larouzière, head of euro Interest Rates Natixis Asset Management


Gli eurobond potrebbero risolvere alcuni dei problemi dell'Eurozona sul lungo termine, ma per il momento vi sono altre soluzioni in cantiere. Ne è convinto Olivier de Larouzière, head of euro Interest Rates Natixis Asset Management. "Nel 2011 - spiega - gli Eurobond sono stati presentati da alcuni come una soluzione rapida per soddisfare le urgenti esigenze di finanziamento nell’Eurozona. Tuttavia, da allora, le istituzioni europee hanno adottato altre soluzioni per il finanziamento dei paesi maggiormente in difficoltà, quali la creazione di nuove strutture (EFSF, ESM) e la politica monetaria fortemente accomodante della BCE tramite le operazioni chiamate LTRO e OMT" commenta de Larouzière".

De Larouzière sottolinea inoltre come le condizioni indispensabili per il finanziamento congiunto dell'Eurozona siano in corso di realizzazione, ad esempio la creazione di un'unione bancaria e il dibattito sull'integrazione fiscale. Quest'ultima è richiesta dai paesi del Nord Europa, ma è considerata una perdita di sovranità dai paesi dell'Europa meridionale.

"Inoltre, la Francia e la Germania hanno posizioni diverse sulla possibilità di implementare un pooling del debito (eventualmente con oneri diversi per ciascun paese) o solo della parte più solida dello stesso (< 60%), a condizioni rigorose, fra cui il controllo dell’Europa sui  bilanci nazionali. Il quadro macroeconomico, in deterioramento a causa  dell'incertezza sulla crisi del debito sovrano, potrebbe tuttavia spingere i tedeschi a rivedere la propria posizione" sostiene.
 
La creazione degli eurobond richiederà tempo, poiché occorrerà negoziare un nuovo trattato che dovrà essere condiviso dai paesi europei, e perché, soprattutto, ciò rifletterà un cambiamento importante nella governance dell'Eurozona. "Gli eurobond devono offrire una soluzione a problemi di lungo termine, e non devono presentare limiti in termini temporali e di ammontare delle passività, a differenza delle attuali soluzioni" afferma.

Quanto ai rendimenti nell'Eurozona, dopo gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni, i paesi core non offrono rendimenti praticamente pari a zero. I rendimenti di alcuni paesi del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia) sembrano invece piuttosto interessanti per Natixis Asset Management; tuttavia, per quanto riguarda le scadenze, la parola chiave rimane pur sempre "selettività", poiché la volatilità rimarrà elevata nel 2013 visti i dati economici ancora deboli, l’imprevedibilità delle decisioni politiche e la caccia ai rendimenti da parte degli investitori.

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