Che fare ora per approfittare del "boom" economico che si profila oltre il Mediterraneo? Una soluzione semplice, spiega Didier Le Menestrel (nella foto), presidente di Financière de l’Echiquier nella sua ultima lettera agli investitori, consiste nell’affidare buona parte dei capitali che vogliamo investirvi a colui che oggi è più conosciuto per le sue auto elettriche e per i colpi messi a segno in borsa: il finanziere bretone, noto anche in Italia, Vincent Bolloré, soprannominato “l’Africano”, che secondo Le Menestrel “merita incontestabilmente la nostra fiducia nel lungo periodo”.

Bolloré, infatti, spiega il presidente della casa d’investimento francese, “sensibile allo charme del continente africano”, ha costruito il suo attuale impero rilevando in successione alcune delle migliori società operative nelle ex colonie francesi: Scac  (1986), Delmas Vieljeux (1991), Saga (1998) e il famoso Group Rivaud (1998).

Poi, prosegue, bisogna "conservare gelosamente" i nostri titoli della CFAO (Compagnie Française de l’Afrique Occidentale), rilevata nel 1990 dal finanziere François Pinault e “pubblicizzando questa posizione per spingere i futuri proprietari ad accettare di lavorare per gli azionisti di minoranza”.

Resta infine la via più promettente per tutti, conclude Le Menestrel: “Accettare di investire in Africa, andare a incontrare gli imprenditori e partire alla scoperta di questi mercati che possono ancora essere chiamati emergenti”.