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Consulenti (ex-promotori) e crisi: ecco perché bisogna ripensare l'asset allocation

8/10/2012 | Roberto Abate

Riuscire a destreggiarsi nell'attuale panorama mondiale richiede tenacia, considerando i macro rischi derivanti da una serie di fattori incerti, dall'Europa ai messaggi disomogenie sull'economia degli USA. Ecco la ricetta di Curtis Mewbourne, gestore di Pimco


Data l'evoluzione dei profili di rischio - rendimento sui mercati, occorre navigare a vista e, soprattutto, cambiare sostanzialmente il modo di ragionare sull'utilizzo delle varie classi di attivi. Ne è convinto Curtis Mewbourne (nella foto), gestore di Pimco. In un suo recente outlook consiglia, anzi tutto, di conoscere alcuni temi generali, per poter prevedere gli sviluppi più plausibili e, in particolare, di focalizzare l'attenzione sulla situazione in Europa, per via dei risvolti sistemici che potrebbero derivare da un potenziale shock al sistema bancario.

Partendo dal crescente rischio di credito sul mercato dei titoli sovrani, Mewbourne sottolinea come negli ultimi anni il comparto del reddito fisso non abbia affatto mostrato "andamenti da manuale". "Si riscontra un sostanziale scollamento tra gli andamenti effettivi dei titoli di Stato - spiega - e le aspettative degli investitori: nel complesso, sono cambiati i livelli di volatilità attesa, di rischio e di rendimento associati a questi titoli, che quindi assumeranno probabilmente un ruolo diverso nei portafogli degli investitori".

Ecco perché bisogna ampliare il più possibile il proprio ventaglio di possibiltià, ad esempio, considerando le obbligazioni governative dei paesi emergenti come alternativa ai bond governatici dei mercati più sviluppati. Le prime, infatti, presentano una tendenza opposta alle seconde sia in termini di rischio di credito sia di erosione del potere di acquisto. Inoltre, aggiunge Mewbourne, occorre diversificare gli strumenti finanziari: nel portafoglio potrebbero essere inseriti titoli del comparto immobiliare o delle materie prime che, a livello sia dei rendimenti attesi sia di volatilità, potrebbero svolgere il medesimo ruolo ricoperto in passato dati tradizionali titoli azionari nazionali

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