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8/1/2012 | Massimo Morici
“Il culto delle azioni sta morendo”. Così inizia la lunga lettera agli investitori di agosto di Bill Gross (nella foto), co – fondatore di Pimco. La tesi del guru dei bond è che il ritorno reale del 6,6% annuo dell’equity degli ultimi 100 anni (la costante di Siegel) non potrà più continuare. Chi avesse investito un dollaro cento anni fa, infatti, oggi se ne ritroverebbe in portafoglio 500: un trend che ha spinto le generazioni passate a investire in azioni, "ma nessuno crede che i Boomer’s di oggi diventino discepoli di Siegel", scrive oggi Gross.
Il re dei bond ora consiglia agli investitori in titoli azionari di tornare sui propri passi e rivedere il mantra ''comprare-attendere-vendere", perché i ritorni che questo garantiva sono una cosa che appartiene al passato a causa del rallentamento della crescita economica globale. Nella sua lettera agostana, però, il gestore del più grande fondo di bond al mondo non risparmia nemmeno le obbligazioni: agli attuali tassi garantiscono la mera sopravvivenza agli investitori. "Con i Treasuries che rendono il 2,55% è arduo pensare che possano replicare la performance dei decenni passati", aggiunge.
L'unica soluzione, conclude, per aumentare i rendimenti, sarebbe l’attuazione di politiche inflazionistiche da parte delle autorità monetarie. Ma simili politiche, appunto, potrebbero funzionare appunto solo per le obbligazioni, mentre sono cattive per le azioni.
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